"Rifiuti, ta tassa ai comuni"
San Giorgio del Sannio L'occasione è di quelle ghiotte per esprimere ulteriori critiche feroci conto il decreto legge n. 195 del 30.12.2009 che, nel sancire il passaggio dalla gestione straordinaria del ciclo dei rifiuti a quella ordinaria, consegna nelle mani delle relative province campane la riscossione della Tarsu. E il sindaco Giorgio Nardone ha colto al volo l'occasione quando il suo assessore Giuseppe Saccavino gli ha fornito i dati relativi alla raccolta porta a porta per l'anno 2009: la media del 56% di differenziata. «I Comuni sanno affrontare le emergenze e sanno essere virtuosi». «Dopo le proteste di oltre 500 sindaci della Campania al Maschio Angioino di Napoli - afferma il sindaco Giorgio Nardone - credo sia necessario tenere alta la guardia sulla spinosa questione. Un fatto è certo: il decreto legge 195 penalizza fortemente le comunità locali. Anche l'invito dell'Anci Campania che ha invitato tutti i sindaci a non ottemperare alla legge e a rifiutarsi di consegnare gli atti alla Provincia fino a quando il governo non si renderà disponibile al confronto e ad accettare una serie di modifiche da apportare al decreto, definito all'unanimità anticostituzionale. Anche la proroga di un anno non serve a nulla. Per cui sto meditando seriamente di consegnare, in segno di protesta, la fascia tricolore di sindaco al prefetto, fino a che non ci sarà non solo una radicale rimodulazione del decreto, ma soprattutto una forte attenzione alle motivazioni dei sindaci». «Bene ha fatto il sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca - ha aggiunto Nardone - che ha chiesto l'annullamento del decreto. Ribadisco che le nuove società provinciali si occupino solo della gestione degli impianti lasciando ai comuni la gestione del servizio; che le società provinciali non consentino il subentro nella gestione del servizio alle società a prevalente capitale pubblico, ma predisponga gare pubbliche. Come potrà la nuova società provinciale calcolare la tariffa che i cittadini devono corrispondere se non è in possesso di dati precisi di costi della gestione del servizio, visto che non esiste un piano regionale dei rifiuti con la identificazione dei siti di smaltimento? In assenza del piano industriale dei rifiuti, infatti, i comuni hanno optato per tipologie di raccolta diversificati in base alla geografia del territorio e alle risorse economiche disponibili. Non essendoci omogeneità di tipologia né di risultato, non ci sarà una tariffa omogenea e i comuni virtuosi si dovranno far carico delle deficienze dei comuni che vivono ancora l'emergenza». Nardone ricorda che la provincializzazione dei rifiuti era stata chiesta con forza per evitare di fare del Sannio la pattumiera della Campania, ma la Regione continua a penalizzare, con i decreto legge ancora i centri più emarginati.