Gestione Rifiuti: ora la Provincia torni indietro

Cresco (Fise): ecco perchè abbiamo chiesto al Tar l'annullamento della delibera
30 gennaio 2010 - Lidia Salvatore
Fonte: Il Mattino Avellino

L'annullamento, previa adozione di idonee misure cautelari, della deliberazione di affidamento del servizio di gestione del ciclo integrato dei rifiuti alla società provinciale denominata IrpiniAmbiente spa». È questa la richiesta avanzata da Fise (Federazione imprese di servizi) nel ricorso presentato al Tar del Lazio contro la scelta della Provincia di Avellino di costituire un soggetto interamente pubblico. Il ricorso di Fise - redatto dagli avvocati Angelo Clarizia, Alfredo Contieri e Gennaro Macri - è stato presentato nei confronti dell’assessore Gambacorta, «per l'adozione di tutti gli atti necessari alla costituzione urgente delle società provinciali per la gestione del ciclo integrato dei rifiuti» e della società IrpiniAmbiente nella persona del suo legale rappresentante. I legali di Fise hanno ricostruito tutte le fasi che hanno portato alla creazione del nuovo soggetto gestore del comparto rifiuti della provincia di Avellino, a partire dall'approvazione - in data 17 Dicembre - del Dl nel Consiglio dei Ministri. Fise chiede anche la sospensiva del provvedimento adottato dall'amministrazione provinciale di Avellino. L'obiettivo della federazione e di Assoambiente che, all'interno di Fise, rappresenta a livello nazionale e comunitario le imprese che gestiscono servizi ambientali, è quello di consentire un'apertura ai privati della gestione del ciclo integrato della provincia di Avellino. Del resto - già all'indomani della decisione di palazzo Caracciolo di far affidamento su un soggetto interamente pubblico - Fise e Assoambiente avevano affiancato la protesta di Unionindustria Avellino. Le decisioni di Gambacorta e della Giunta Sibilia sono state aspramente criticate, ma la dura presa di posizione degli industriali non ha sortito l'effetto sperato. Di qui la scelta di ricorrere al Tar e provare ad ottenere un provvedimento che induca l'Esecutivo di palazzo Caracciolo a fare retromarcia. «Il ricorso di Fise - spiega Paolo Cesco, direttore di Assoambiente - riguarda esclusivamente la provincia di Avellino perché - ci risulta - alle altre società provinciali sono state solo affidate le gestioni degli impianti e non il ciclo completo dei servizi di igiene urbana come in Irpinia». Cesco conferma che non è in corso una guerra contro l'amministrazione di palazzo Caracciolo. «Il ricorso al Tar - aggiunge - è figlio della politica dell'associazione di procedere con esposti in tutti quei casi in cui non vi è una rispondenza delle decisioni attuate alla normativa. Fise interviene laddove si presentano anomalie, con l'unico obiettivo di tutelare gli interessi degli associati».

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