Da 30 anni è il crocevia dei rifiuti

Al confine di 30 comuni quel sito ha accolto di tutto
Anche materiali tossici
30 gennaio 2010 - Giulio Finotti
Fonte: Il Mattino Caserta

Ci sono gli ormai «famosi» rifiuti della Notte Bianca di Napoli e quelli pericolosi che hanno portato al sequestro della discarica di Bertolaso nel 2007. C'è la discarica Ecologica Meridionale, un discusso sito di trasferenza dell'Acsa, poi diventato di stoccaggio, sequestrato e dissequestrato, e una vecchia discarica privata ormai chiusa, la Migliore Carolina. È la zona Lo Uttaro, dove si stima siano stati sepolti negli anni circa 6 milioni di metri cubi di rifiuti, anche se qualcuno teme siano molti di più, vista l'incertezza su alcuni vecchi siti utilizzati in passato. Da circa 30 anni, le terre poste ai confini delle città di Caserta, San Nicola la Strada, Maddaloni e San Marco Evangelista sono diventate il contenitore per i rifiuti casertani, ma anche napoletani e regionali. Una situazione che ha suscitato malumori e proteste, e di recente allarmi molto forti circa la pericolosità proveniente dall'inquinamento dei terreni e delle falde acquifere. Ripercorrere la storia di quell'area, una volta prettamente a vocazione agricola, significa fare un tuffo nella storia di Caserta, e in quella dell'emergenza rifiuti. Una storia complessa e contraddittoria. Basta fare due passi nel centro di San Nicola la Strada, per incontrare qualcuno che racconta di decine di camion che nella notte si incolonnavano lungo la via Appia per scaricare nelle discariche della zona, mentre le persone del vicino abitato si barricavano in casa. Nel 2000 si parla addirittura di costruire su una delle cave, una volta esaurito il suo uso di discarica, un grande parco pubblico verde, con strutture per la città: piste ciclabili, piscine, piste di pattinaggio. Il progetto era quello del Consorzio Ce3, che voleva allestire una discarica a bassa nocività in quella che sarebbe stata la cava più discussa negli anni a venire. Se infatti le promesse e i protocolli per la bonifica di quello che le persone del posto chiamano ormai con familiarità «il panettone», non vengono rispettate, cresce l'emergenza rifiuti, e nell'anno più nero della crisi, con le strade stracolme di sacchetti, e le scuole chiuse per rischio igienico-sanitario, nasce la discarica del Commissario Bertolaso, con la firma del Sindaco Petteruti e dell'allora Presidente della Provincia Sandro de Franciscis. Nel protocollo firmato all'epoca, assieme all'apertura della nuova discarica si parlava della bonifica del panettone (sito di stoccaggio provvisorio) e di quelli del sito di trasferenza. Intenti rimasti fino ad oggi inattesi.

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