Lo Uttaro, è iniziata la bonifica

Intesa tra regione ed Arpac per l'indagine dei suoli
Poi si deciderà il metodo
30 gennaio 2010 - Daniela Volpecina
Fonte: Il Mattino Caserta

Lo Uttaro La bonifica dell'area Lo Uttaro sarà presto realtà. Ad annunciarlo è l'assessore comunale all'ambiente Maria Laura Mastellone alla vigilia della stipula del protocollo di intesa tra Regione Campania e Arpac (agenzia regionale di tutela ambientale). Un documento che autorizza l'affidamento dei lavori per la caratterizzazione dei suoli e delle acque, in pratica l'ultima fase prima della bonifica vera e propria attesa in città da almeno quattro anni. «Un'operazione - spiega Mastellone - che riguarderà sia il sito di trasferenza dell'Acsa Ce 3 che le due discariche pubbliche e che consentirà di analizzare il grado di contaminazione, la natura del rifiuto e la profondità raggiunta. Solo dopo aver ottenuto queste informazioni si potrà intervenire utilizzando il metodo e le tecnologie ritenute più idonee al caso». L'assessore esclude la possibilità che si possa procedere con una rimozione dei rifiuti (almeno nel caso delle discariche), meglio adottare processi chimici di eliminazione o chiuderli in una sorta di vasca isolante che ne impedisca il contatto con la falda. «Trasportare una tale quantità di rifiuti (secondo le stime della Regione si tratterebbe di oltre due milioni di tonnellate) potrebbe rivelarsi infatti molto più pericoloso che lasciarli dove sono - ha precisato - soprattutto nel caso di metalli pesanti o idrocarburi». Bisogna ricordare infatti che in questa area, di circa ventidue ettari, giacciono rifiuti pericolosi depositati a partire dagli anni Ottanta (rifiuti industriali in primis) e che gli ultimi conferimenti, risalenti al 2008, rappresentano soltanto la punta di un iceberg che, si teme, possa aver raggiunto i trenta metri di profondità inquinando la falda acquifera. Da qui la necessità non soltanto di risanare l'area ma anche la falda per scongiurare che il percolato dei rifiuti giunga al mare. Per gli interventi di bonifica, che oltre a Lo Uttaro comprenderanno in seconda battuta anche l'ex raffineria di Napoli est, la discarica di Giugliano, i Regi Lagni e le cave di Castelvolturno, la giunta regionale ha stanziato sessanta milioni di euro. Le operazioni di scavo e trivellazione, necessarie per prelevare campioni da analizzare, richiederanno almeno due mesi di lavoro, dopodiché si potrà procedere con la bonifica vera e propria. Il Comune di Caserta dal canto suo svolgerà una funzione di controllo per l'intera durata dell'intervento: «A breve stipuleremo un protocollo di intesa con la Regione Campania - ha aggiunto l'assessore Mastellone - per formalizzare la presenza dell'amministrazione comunale al tavolo delle trattative. Il Comune dovrà infatti vigilare sui lavori, controllare che non ci siano interruzioni di alcun tipo e verificare che tutto si svolga come previsto dagli accordi. Inoltre toccherà proprio a questo assessorato redigere il cronoprogramma degli interventi di bonifica». Nel progetto è previsto anche lo svuotamento del cosiddetto «panettone», un ammasso di circa diecimila tonnellate di rifiuti urbani accumulate in quest'area nel corso degli ultimi sei anni. Per questo sito la magistratura di Napoli ha richiesto ieri anche la caratterizzazione, non prevista dalla prima stesura del progetto, prima della rimozione. Resta in bilico soltanto la vicenda giudiziaria. L'area Lo Uttaro, sottoposta a sequestro preventivo nel 2007 dal Gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere per disastro ambientale e irregolarità nella gestione della discarica, è stata dissequestrata nel mese di dicembre scorso, ma soltanto per sessanta giorni con la possibilità di una sola proroga di trenta giorni, esclusivamente per consentire l'intervento di caratterizzazione. Ciò significa che le operazioni dovranno necessariamente avvenire entro, e non oltre, la prima decade del prossimo mese di marzo. In caso contrario l'intero progetto rischia di essere vanificato.

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