Rifiuti, fondi Ue ancora bloccati Missione Ue ad Acerra

29 gennaio 2010 - Petronilla Carillo
Fonte: Il Mattino

BRUXELLES. La questione rifiuti arriva in Europa. Anzi, ci torna. Ad offrire la sponda per la discussione è la critica situazione dell’inceneritore di Acerra, inserita all’ordine del giorno della commissione Petizione presieduta dalla parlamentare Pdl Erminia Mazzoni. Assente l’assessore regionale all’Ambiente Walter Ganapini, «bloccato a Napoli da impegni politici», dicono i suoi dirigenti. La discussione va avanti per quasi due ore e i risultati non mancano: dopo la procedura di infrazione avviata contro l’Italia per il caso Campania, una delegazione arriverà presto ad Acerra e «dintorni» per valutare gli interventi adottati per il superamento della crisi e il miglioramento delle condizioni alla luce delle direttive europee. Direttive che, secondo la Corte di Giustiza, sono state ampiamente disattese tanto che sono stati bloccati anche i fondi europei 2000/2007 e 2007/2013. Finanziamenti che, secondo il dirigente della Regione Raimondo Santacroce, ammonterebbero a circa 480 milioni di euro. Parlano invece di 800 milioni di euro gli europarlamentari non soltanto campani, come la presidente Mazzoni e l’onorevole Enzo Rivellini, ma anche la funzionaria della Protezione civile europea Pia Boccelli. «La Commissione europea - spiega La Mazzoni - ha autorizzato questa trasferta perché intende dare fiducia alla Campania e sbloccare i fondi. L’Unione europea chiede di verificare la definizione di un solido programma di settore, l’esistenza delle condizioni di superamento della crisi, l’esistenza di una rete di infrastrutture solide che possano garantire un corretto smaltimenti dei rifiuti in Campania». «Oltre che la politica bisogna punire anche la dirigenza della Regione - aggiunge invece Rivellini - per la situazione che si è venuta a creare e che ha causato il blocco dei finanziamenti. È come se avessero tolto le medicine ad un malato: senza soldi non si possono creare valide reti infrastrutturali che ci aiutino a superare, una volta e per sempre, il problema». «Ci stiamo preparando all’appuntamento - precisa Raimondo Santacroce, dirigente regionale - e, se i fondi non saranno sbloccati, accederemo ai finanziamenti governativi Fas. Stiamo preparando gli atti». Ma è una corsa contro il tempo. Il nuovo piano deve passare in giunta e poi in Consiglio e presto ci saranno le elezioni. Fin qui il dato politico. La relazione dell’avvocato Ettore Figliolia, coordinatore della struttura di coordinamento campano della Protezione civile, che parla di «impiantistica ben strutturata» e di «pieno rispetto delle leggi», non convince. Tommaso Esposito del comitato cittadino anti-inceneritore. «Lo scorso anno - dice - abbiamo superato il livello di Pm10 ben 178 volte, sei dall’inizio di quest’anno». «È una bugia - replica Figliolia - mostrando i dati: il limite massimo delle polveri totali è di 10, l’impianto di Acerra non supera mai il livello 3. E sono rilievi fatti dall’Arpac, visionabili su internet, non nostri». Mentre parla agita un blocco di fogli con sopra indicati i numeri delle rilevazioni. Quindi aggiunge: «Il problema è che le centraline ambientali hanno eseguito rilievi in un momento in cui l’impianto era disattivo. I dati di inquinamento sono quelli generale della zona, non dell’inceneritore. Guido Bertolaso ha anche presentato una denuncia»

Powered by PhPeace 2.6.4