Società rifiuti, gli industriali ricoorono al Tar

Impugnato l’atto della costituzione di Irpiniambiente. Si punta alla decisione nel merito
29 gennaio 2010 - Amedeo Picariello
Fonte: Il Mattino Avellino

Delibera impugnata: per la questione dei rifiuti si va in tribunale. A presentare ricorso al Tar contro la costituzione della società provinciale dei rifiuti a totale capitale pubblico è stata la sezione nazionale di Confindustria, ovvero Fise Assoambiente. La decisione di chiamare in causa il Tribunale Regionale Amministrativo del Lazio - che per legge è competente in materia di rifiuti - era nell'aria. Per la verità era già stata annunciata da Confindustria Avellino all'indomani della decisione della giunta Sibilia di chiudere le porte ai privati nel nuovo corso della gestione rifiuti in provincia di Avellino. Tempo qualche settimana e dalle parole si è passati ai fatti con gli industriali che hanno trascinato in tribunale l'Amministrazione Provinciale, probabilmente puntando ad una decisione rapida nel merito. Al centro dello scontro, che ha avuto anche riflessi politici, la costituzione di Irpinia Ambiente spa, l'ente che dal primo gennaio ha tutte le competenze in materia di ciclo integrato dei rifiuti: dalla gestione degli impianti, alla raccolta, fino allo smaltimento dell'immondizia. La società per azioni è nata lo scorso 23 dicembre: ha un capitale sociale di 500mila euro di cui 100mila provengono dal Commissariato e 400mila sono stati attinti dal bilancio di palazzo Caracciolo. Al vertice c'è un amministratore unico che è l'ex generale dei carabinieri Francesco Russo. Secondo Confindustria, l'aver scelto la linea del pubblico è in aperto contrasto con le direttive della Comunità Europea in merito all'affidamento dei servizi pubblici locali. E in tal senso lo scorso 30 novembre c'è stato anche il pronunciamento della Consulta che ha dichiarato incostituzionali due delle modifiche apportate dalla legge regionale in materia e che riguardano proprio le norme in materia di gestione dei rifiuti e affidamento del servizio. «Apprendo solo dalla stampa - dice l'assessore provinciale Domenico Gambacorta - la notizia di un ricorso al Tar del Lazio contro la società a totale capitale della Provincia per la gestione del ciclo integrato dei rifiuti. Agli uffici dell'ente, ad oggi, non è stato notificato nulla. Non avendo certezza del ventilato ricorso, di conseguenza, non conosciamo il promotore dell'eventuale iniziativa al Tribunale Amministrativo. Apprendiamo, infatti, che vi avrebbero concorso un privato o un'associazione corporativa. In ogni caso - dice sempre Gambacorta - restiamo convinti delle decisioni adottate e del percorso che si sta portando avanti. La Provincia si è assunta su di sé una grande responsabilità politica: difendere fino in fondo la provincializzazione e, con essa, il diritto alla salute e all'ambiente. Vogliamo altresì salvaguardare i livelli occupazionali, in una logica di economicità e di efficienza. La scelta della società a totale capitale della Provincia - preferita anche in considerazione del rischio di infiltrazioni malavitose in Irpinia (troppe le pagine di cronaca nera legate alla questione-rifiuti) - è stata assunta anche dalle altre quattro Amministrazioni Provinciali della Campania. Insomma, tutti hanno preferito questo indirizzo per uscire, dopo oltre quindici anni, dalla gestione commissariale. Non c'è stata nessuna violazione del principio di concorrenza: la Provincia non ha scelto nessuno, non ha preferito nessuno, ha deciso di svolgere il servizio in prima persona». Secondo Gambacorta «il ricorso al Tar - se dovesse essere confermata la notizia - non farebbe altro che creare ulteriore confusione in un momento delicato per la fase di avvio del nuovo corso per la gestione del ciclo integrato dei rifiuti».

Powered by PhPeace 2.6.4