Sindaco rimosso, il Tar del Lazio vuole chiarimenti
Casal di principe. Rimozione del sindaco e scioglimento del consiglio comunale a Casal di Principe, il Tar del Lazio presso il quale è stato presentato il ricorso, ha deciso di chiedere ulteriori informazioni. A fornirle entro otto giorni, dovrà essere il sottosegretario Guido Bertolaso. Bertolaso dovrà fornire «una motivata relazione sui tratti salienti della vicenda controversa, corredata dalla pertinente documentazione». È stato infatti, proprio il capo della protezione civile, quando era commissario per l’emergenza rifiuti in Campania, a proporre il provvedimento poi confermato dal ministro dell’Interno Roberto Maroni e decretato il 31 dicembre scorso dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. L’imputazione per l’ex primo cittadino casalese, Cipriano Cristiano, dal primo gennaio sostituito dal vicesindaco Francesco Schiavone, è di aver avuto «gravi e reiterate inadempienze, tali da esporre a concreto e grave pericolo la salute dei cittadini e pregiudicare la salubrità dell’ambiente». Nel decreto si precisavano «le numerose diffide da parte del Sottosegretario di Stato, nel fronteggiare l'abbandono incontrollato dei rifiuti, anche su aree private, in violazione dei doveri del sindaco». Un’accusa che Cristiano ha rigettato fin dal primo momento, enumerando le vie cittadine entrate nell’occhio del ciclone (via Del Pozzo, via Moscati, via Vaticale, via Cavour, via Kruscev, via Tintoretto, via San Donato e viale Europa) e presentando prima ancora della rimozione, un corposo dossier al prefetto di Caserta, Ezio Monaco. La documentazione prodotta dall’amministrazione casalese, assistita dall’avvocato Carlo Sarro, ha evidentemente innescando qualche dubbio. Punti interrogativi sui quali la prima sezione del tribunale amministrativo laziale, presieduta da Giorgio Giovannini, ha voluto vederci chiaro, prima di decidere per la sospensiva o per l’inefficacia o meno del provvedimento. La prossima udienza è per il 10 febbraio, nel frattempo il sindaco facente funzione e la giunta porteranno avanti l’ordinaria gestione. «Tra i problemi da fronteggiare - spiega Schiavone - abbiamo comunque ancora il problema dei rifiuti, visto che il Consorzio unico ci ha tagliato il personale addetto alla raccolta di almeno cinque unità». Nel caso in cui il Tar non si pronunciasse a favore del Comune casalese, il voto di marzo è assicurato. Con il rinnovo dell’esecutivo si allungherebbe anche l’elenco di tutte le amministrazioni comunali che da almeno venti anni non arrivano alla naturale scadenza di mandato.