"Niente fondi" I consorzi senza stipendi

Record di emendamenti per cambiare il decreto
Via al pressing bipartisan
28 gennaio 2010 - Daniela De Crescenzo
Fonte: Il Mattino

Ben trecento emendamenti per modificare il decreto legge che chiude l’emergenza rifiuti in Campania, segna il passaggio di consegne tra il dipartimento della protezione civile e gli enti locali per la gestione post terremoto in Abruzzo e riorganizza il dipartimento della protezione civile trasformandolo in una spa. Molti riguardano proprio la futura organizzazione del ciclo dei rifiuti. Li hanno presentati in commissione ambiente senatori di tutti gli schieramenti, e alcuni portano la firma dello stesso relatore, Antonio D'Alì . Centodiciannove richieste di modifica sono state, invece, depositate dal gruppo Pd. Il record tocca al senatore Enzo De Luca, firmatario di settanta emendamenti, e primo firmatario di quindici proposte di modifica. E infatti il senatore sostiene: «Questo decreto va cambiato. Per come è strutturato non definisce la fine dell’emergenza rifiuti in Campania, che anzi viene considerata come l’unica regione d’Italia ancora in stato di commissariamento, nonostante alcune regioni del Sud vivano crisi più drammatiche». Tra le proposte della maggioranza: una indennità «straordinaria» pari nel complesso a duecento ore di lavoro straordinario per un valore complessivo di 400mila euro al mese per il personale delle forze armate e della protezione civile impegnato nella gestione dello smaltimento dei rifiuti; l'aumento da 1,50 a 4 eurodella la somma assegnata alle province per ogni contribuente residente nel territorio. Ma, sottolinea lo stesso D'Alì, resta aperto il problema coperture. De Luca ha invece ha chiesto che il decreto venga modificato in modo che la Tarsu possa restare almeno provvisoriamente nella titolarità dei Comuni. Secondo il senatore del Pd non si può applicare un criterio di uniformità nella valutazione dei parametri di gestione, penalizzando i Comuni virtuosi, nei quali si sono raggiunte ottime percentuali di raccolta differenziata e la gestione dei rifiuti non registra difficoltà. Di qui la necessità, che il decreto legge, così come è formulato non contempla, di introdurre un parametro di flessibilità per riconoscere le specificità dei vari territori della Campania. Il Pd ha poi proposto che non ci sia priorità nelle assunzioni per i dipendenti dei consorzi che hanno cominciato a lavorare prima del 2001. E quello dei lavoratori è uno dei nodi più spinosi da affrontare: ieri non sono stati pagati gli stipendi alla prevista scadenza e non è chiaro che cosa accadrà nei prossimi giorni. Le Province sono state autorizzate ad anticipare i soldi, ma non tutti i tecnici sembrano convinti della praticabilità della strada anche perché non è chiaro quello che potrebbe succedere se le modifiche al decreto fossero accettare e la Tarsu destinata, almeno in parte, ai Comuni. E non solo: al consorzio di Napoli e Caserta il governo ha destinato cinque milioni di euro che, però, al momento non sono ancora disponibili in cassa. A quanto pare lunedì dovrebbero essere pagati i lavoratori di Caserta mentre resta più incerto il destino dei dipendenti di Napoli. I sindacati autonomi hanno perciò dichiarato lo stato di agitazione in attesa degli incontri con i presidenti delle Province fissati per i prossimi giorni. Il testo del decreto, in ogni caso, deve essere convertito in legge entro il 28 febbraio, pena la decadenza, ed è attualmente in prima lettura in commissione Ambiente a Palazzo Madama.

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