La tutela dell’ambiente

Romano non cede: intervenga la magistratura

Dimissioni dall’Asa, il presidente incontra i capigruppo consiliari. D’Ercole: risponda il Pd
27 gennaio 2010 - Lidia Salvatore
Fonte: Il Mattino Avellino

«Ringrazio Antonio Gengaro per avermi consentito di chiudere la mia esperienza amministrativa e politica nello stesso luogo, la sede del consiglio comunale di Avellino, in cui era cominciata 35 anni fa». Angelo Romano è irremovibile. Anche di fronte ai capigruppo dell’assemblea cittadina evidenzia che «non ci sono le condizioni per tornare indietro». L’ex presidente dell’Asa mostra apprezzamento per gli attestati di solidarietà arrivate da ogni parte politiche. Nonostante l’invito del sindaco Giuseppe Galasso a tornare sui suoi passi e a continuare a garantire legalità e trasparenza nel consiglio di amministrazione dell’azienda, conferma la volontà di lasciare. «Sono stato isolato - confessa - e non sono in grado di tutelare più niente e nessuno. Chissà che dove l’azione della politica non è riuscita ad arrivare non possano essere altri organismi come la magistratura a far luce su quanto sta accadendo». Il presidente si considera ormai un ex a tutti gli effetti (nelle prossime ore consegnerà il cellulare aziendale che ha in dotazione), ma la sua battaglia di moralità viene prima di tutto. In quattro anni ha lavorato tanto e si è speso molto per l’Asa e anche ora che è estraneo alle politiche societarie non può fare a meno di auspicare che venga fatta chiarezza sugli ultimi accadimenti. A margine della conferenza dei capigruppo, il capogruppo consiliare del Pdl, Giovanni D’Ercole ha presentato la richiesta di un consiglio comunale sulla vicenda Asa. «Il Pd - spiega - deve essere chiamato a rispondere su quanto sta succedendo. Romano ha fatto emergere un’assenza della parte politica a sostegno della sua azione, evidenziata anche dalla decisione di D’Amore di non condividere la scelta del presidente. Il Pd ha sempre preferito la nomina di esponenti politici a tecnici e non può non rispondere sulla vicenda». Alla conferenza dei capigruppo ha partecipato anche il sindaco Galasso. «Siamo con Romano. - spiega il primo cittadino - Gli abbiamo ribadito, come del resto avevo già fatto personalmente, stima e fiducia, invitandolo a tornare sui suoi passi». Il sindaco non stigmatizza, però, la decisione di D’Amore. «Sarebbe cambiato poco, - aggiunge - ma credo che la scelta di non condividere il percorso di Romano derivi esclusivamente da una mancata comunicazione tra i due. Ciò che conta in questo momento, però, è la necessità di bloccare queste procedure di assunzione che non sono assolutamente da condividere». Non sono mancate, inoltre, critiche al presidente del Cosmari, Antonio Caputo per aver già ipotizzato soluzioni diverse per il dopo Romano, mentre a margine del consiglio comunale sono emerse insofferenze nel gruppo Pd per l’atto dirompente del presidente maturato senza una preventiva discussione interna alla sua parte politica di riferimento. Nella sede di viale Italia la tensione è alle stelle. Nei giorni scorsi l’amministratore delegato Sheila Chiusolo ha fatto arrivare una sollecitazione al vice presidente a convocare in tempi rapidi il cda per la cooptazione del nuovo ammi

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