"Io solo a combattere per la moralità dell'Asa"

La rabbia di Romano. Oggi l’incontro in Comune, sabato il consiglio di aministrazione
26 gennaio 2010 - Lidia Salvatore
Fonte: Il Mattino Avellino

C’è grande incertezza sul futuro dell’Asa. Le dimissioni del presidente Angelo Romano hanno aperto una discussione serrata e una scia di polemiche. La situazione è ancora assolutamente confusa e aperta a diversi finali. Difficile immaginare quale possa essere l’epilogo di una partita che si gioca su più tavoli. La parola fine a questa vicenda potrebbe, in ogni caso, essere scritta nella giornata di sabato. È in quella data, infatti, che si celebrerà il consiglio di amministrazione - le convocazioni, a firma del vice presidente Fernando D’Amore, partiranno oggi - per la surroga del terzo componente. Il presidente del Cosmari, Antonio Caputo continua a guardarsi intorno e dice di volersi affidare a un tecnico che possa garantire «competenza e professionalità in una fase transitoria delicata e ricca di problematiche». Nel frattempo, però, prova ancora a convincere Romano a tornare sui suoi passi, pur ribadendo che «è impensabile procedere in tempi brevi all’acquisizione delle quote della parte privata». L’ex presidente dell’Asa, intanto, continua a rimanere ancorato alla sua posizione ed a ricevere attestati di solidarietà. Anche il primo inquilino di Palazzo Caracciolo, Cosimo Sibilia, non ha mancato di chiedergli un ripensamento. Romano ha, però, posto due condizioni dalle quali non prescinde: richiesta ufficiale con la quale il presidente del Cosmari impone all’amministratore delegato il ritiro del verbale di conciliazione sottoscritto davanti all’Ufficio provinciale del lavoro e liquidazione della parte privata. L’ex numero uno dell’Asa, però, non cela la sua rabbia per «la mancata condivisione di una battaglia di moralità». «È inaccettabile - spiega - non rispondere in maniera forte all’atto del socio privato di trasferire i propri dipendenti all’interno dell’Asa: al di là delle conciliazioni definite con sette addetti del gruppo Pescatore, ce ne sono altre cinque in itinere presso l’Ufficio provinciale del lavoro». Romano, che si aspettava un’indignazione generale e una presa di posizione con toni anche molto forti, parteciperà oggi alla conferenza dei capigruppo - aperta ieri pomeriggio con una discussione introduttiva sull’argomento - del consiglio comunale di Avellino. Il presidente della pubblica assise Antonio Gengaro lo ha convocato per questo pomeriggio alle 15,45 per ascoltarlo in merito alla vicenda. «Ho sempre sostenuto - spiega il presidente del consiglio comunale - che Asa e Cosmari siano enti da smantellare, ma l’integrità morale di Romano non è mai stata e non può essere messa in discussione». Il dimissionario numero uno dell’Asa ha annunciato che illustrerà i documenti legati a questa vicenda che «ben spiegano la situazione e la mia presa di posizione». Al vaglio dei capigruppo verrà portata la lettera dell’amministratore delegato con la quale - il 22 dicembre scorso - la stessa evidenziava che le domande formulate da quattro dipendenti dell’Asa (richieste di assunzione di congiunti in seguito ad un loro anticipato ritiro per problemi di salute) non potessero essere accolte per «il momento di particolare incertezza e la situazione economica instabile dell’azienda». Neanche un mese dopo, l’amministratore delegato Sheila Chiusolo - in una nota all’avvocato - esprimeva parere opposto e spiegava che, per sopperire ad esigenze di personale dell’Asa, «ritiene che si possa procedere a definire un impegno di assunzione"» anche per i lavoratori del gruppo Pescatore che avevano avviato un tentativo di conciliazione davanti all’Ufficio provinciale del lavoro. Romano presenterà, altresì, i documenti attraverso i quali aveva invitato a «non definire nessun accordo» in quanto materia di competenza del consiglio di amministrazione. «Non c’è bisogno di parole», conclude il presidente.

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