Centrale termoelettrica, dopo De Luca sconfitto anche Cirielli

Il Tar del Lazio respinge il ricorso della Provincia
Via libera alla Energy Plus
23 gennaio 2010 - Sabato Leo
Fonte: Il Mattino Salerno

Centrale termoelettrica: soccombe anche l’Amministrazione Provinciale davanti al Tribunale amministrativo regionale per il Lazio. Dopo aver respinto il ricorso del Comune di Salerno, i giudici romani hanno dato ancora un via libera alla società Energy Plus SpA, di Genova, che ha ottenuto dal ministero dello Sviluppo Economico l’autorizzazione e la successiva proroga per la costruzione e l’esercizio della centrale a ciclo combinato alimentata con gas naturale di potenza elettrica pari a 780 mw. Porta il numero 334/2010 la sentenza di merito che è stata depositata qualche giorno fa dal Tar della Capitale che ha anche condannato Palazzo Sant’Agostino a pagare le spese di giudizio (duemila euro). Un’altra sentenza di rigetto, che ha dato un ulteriore via libera all’impianto, è stata pronunziata in merito al ricorso della società Mercati Italia, la società rappresentata dall’amministratore unico Luigi Caso che dovrà insediare una grande struttura commerciale nell’immobile dell’ex Consorzio Agrario ubicato di fronte al raccordo di Pontecagnano Faiano dell’autostrada. Si attendono, intanto, ancora le sentenze sui ricorsi presentati dal Comune di Pontecagnano Faiano e da altre due aziende ubicate in zona Asi, la società Distribuzione Commerciale e la società Smet. Saranno certamente di rigetto anch’esse. Il verdetto che riguarda la Provincia ha confermato la legittimità del decreto 55/03/2009 del 6 agosto del 2009 a firma del direttore generale del ministero dello Sviluppo Economico, dipartimento per l’Energia, con cui sono stati prorogati i termini di inizio e fine dei lavori di realizzazione della centrale, nonché i termini relativi alla procedura espropriativa. Il Tar ha ritenuto infondati tutti gli asseriti vizi di legittimità, prospettati nel ricorso predisposto, per conto del presidente della Provincia, Edmondo Cirielli, dagli avvocati Francesco Armenante e Lorenzo Lentini. Il ricorso di Palazzo Sant’Agostino aveva messo sotto accusa il provvedimento ministeriale di ri-attualizzazione del progetto di insediamento della centrale, di straordinario impatto ambientale, che verrebbe ad incidere negativamente su un vasto ambito territoriale, densamente abitato (Salerno e comuni contermini), attraverso la semplice proroga dei termini (scaduti) e senza rinnovare la procedura in modo da considerare il mutato assetto del territorio e lo “jus superveniens” in tema ambientale. Alla centrale, che dovrebbe servire un vasto bacino di utenza di circa un milione di abitanti, sono connessi un elettrodotto interrato della lunghezza di circa 12,5 chilometri che interessa i comuni di Salerno, Pontecagnano Faiano, Montecorvino Pugliano, Montecorvino Rovella e Bellizzi ed un metanodotto di connessione alla Snam – Rete Gas di circa 36 chilometri che interessa i comuni di Salerno, Giffoni Sei Casali, Giffoni Valle Piana, Solofra e Serino. Il decreto ministeriale impugnato, firmato dal direttore generale, Rosaria Romano, ha allungato i termini di inizio e fine dei lavori, nonché quelli della procedura espropriativa. Entro il prossimo 6 aprile dovrebbero iniziare i lavori che dovrebbero essere ultimati entro 36 mesi e, cioè, entro il 6 aprile del 2013. La messa in esercizio della centrale termoelettrica, poi, dovrebbe avvenire il giorno successivo all’ultimazione dei lavori e, cioè, entro il7 aprile del 2013. Altri due anni sono stati assegnati dal ministero, con a capo l’onorevole Claudio Scajola, per concludere le operazioni di espropriazione. Non è da escludere che il sindaco Vincenzo De Luca ed il presidente della Provincia, alleati contro la realizzazione della centrale termoelettrica ed il ministero dello Sviluppo Economico, possano ricorrere in appello in Consiglio di Stato avverso il verdetto del Tar Lazio.

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