Trasu, Benevento la maglia nera dei rincari per il 2010
C’è una classifica nazionale, elaborata dal Servizio Politiche Territoriali della Uil e diffusa ieri, nella quale Benevento occupa la posizione di testa, e probabilmente i beneventani ne avrebbero fatto volentieri a meno, visto che si tratta dell’elenco delle città dove per il 2009 è aumentata di più la tassa per lo smaltimento dei rifiuti. Un incremento senza precedenti (per le abitazioni, ad esempio, la tariffa al metro quadro passerà da 2,45 a 4,05 euro, in termini percentuali +65,2%), che è stato al centro di aspre polemiche quando fu approvato il bilancio di previsione per lo scorso anno. Un salasso della cui entità però i cittadini si renderanno conto solo tra diversi mesi, quando arriveranno i bollettini dell’assessorato alle Finanze di palazzo Mosti. Sarà allora che molti beneventani capiranno di essere caduti in un terribile equivoco immaginando di beneficiare da subito della riduzione del tributo per il 2010, annunciata pochi giorni fa dal sindaco Pepe subito dopo l’approvazione del bilancio di previsione da parte della Giunta. In realtà quei tagli si concretizzeranno per i cittadini solo nel 2011, mentre la prospettiva di breve termine è quella di dover sborsare anche centinaia di euro in più rispetto allo scorso anno: una famiglia con un appartamento di 80 metri quadri, ad esempio, pagherà 127,80 euro in più. Con la discutibile medaglia d’oro conquistata grazie alla percentuale di incremento più alta in Italia, peraltro, Benevento entra anche, al quinto posto, nel novero delle dieci città dove le famiglie spendono di più per veder rimossi i propri rifiuti (in media 323,8 euro all’anno), e consola davvero poco il fatto che in Campania ci sono Napoli e Salerno che se la passano peggio, con una spesa media per famiglia rispettivamente di 362,5 e di 330 euro. «Si è trattato di un aumento reso inevitabile - spiega l’assessore alle Finanze di palazzo Mosti, Luigi Boccalone - dall’obbligo di rispettare il dettato della legge 81 del 2008, che prevede la copertura integrale del costo del servizio». Ma a pesare maggiormente sulle tasche dei cittadini non sarà l’incremento dei costi tra il 2008 e il 2009, quanto la decisione dell’amministrazione di riportare alla normalità la situazione finanziaria dell’Asia, «che abbiamo ereditato - spiega Boccalone - praticamente priva di capitale sociale e con circa 7 milioni di euro di debiti». Le cose però, assicura l’assessore, sono destinate a migliorare, e il bilancio approvato per il 2010 già lo dimostra: sia pure di fronte a costi ed entrate resi incerti dal nuovo assetto della gestione del ciclo dei rifiuti, il Comune può «sbilanciarsi» a tagliare la Tarsu soprattutto perchè ha già recuperato circa 1 milione di euro «facendo pagare la tassa - conclude Boccalone - a coloro che non lo avevano mai fatto».