Rifiuti, non si torna indietro: «Ma ora scelte condivise»

De Feo: confermati i principii
Petruzziello: modificare il decreto
Caso: preoccupazione per i fondi
18 gennaio 2010 - Michele De Leo
Fonte: Il Mattino Avellino

Quindici anni di gestione commissariale, di emergenze e di scelte imposte possono bastare. È necessaria una svolta. Il percorso intrapreso - di gestione su base provinciale e in autonomia dalle altre aree della regione - non può essere interrotto. Le organizzazioni di categoria, che seguono la partita in maniera costante ed attenta, sono concordi. «Non possiamo tornare indietro. - evidenzia il segretario della Uil Franco De Feo - Al di là delle questioni ancora da definire, pure l’assemblea dei sindaci ha confermato due pilastri inamovibili: gestione limitata ai confini provinciali e autonomia dal resto della regione. Per ciò che concerne il servizio, la strada imboccata è quella giusta. La scelta di una società pubblica, inoltre, ci garantisce anche per il mantenimento dei livelli occupazionali e la loro stabilizzazione». Il segretario della Uil non manca un riferimento alla Tarsu, argomento al centro di polemiche e scambi di battute. «Difficile immaginare - continua - una tariffa unica perché entrano in gioco questioni molto specifiche che variano da comune a comune. Sarebbe opportuno ricorrere a una mediazione, lasciando agli enti locali l’imposizione e la riscossione della tassa. Sarebbero poi gli stessi comuni a versare la quota per lo smaltimento». Non entra nel merito del capitolo Tarsu, invece, il segretario della Cgil, Vincenzo Petruzziello. «Oggi - spiega - parteciperò, unitamente ai colleghi delle altre province, a un vertice con la responsabile nazionale Cgil delle politiche dell’ambiente Paola Agnello Modica per definire una serie di emendamenti al decreto 195. Sul piano locale, ci incontreremo con i segretari di Cisl e Uil per una valutazione complessiva ed esprimere una posizione sulla questione». Petruzziello non evita, nel contempo, una considerazione sul percorso avviato: «La provincia ha effettuato una scelta coraggiosa e sta operando attraverso un confronto continuo e un coinvolgimento anche delle parti sociali. L’interesse del sindacato è rivolto alla qualità del servizio, al mantenimento dei livelli occupazionali e al problema dei costi. Restiamo in attesa del piano industriale per comprendere le modalità di organizzazione del servizio e di risoluzione delle questioni ancora sospese, a cominciare dalla condizione dei lavoratori dei 40 Comuni che hanno gestito il servizio in proprio». Petruzziello chiede alla Provincia l’assorbimento degli addetti del Cosmari e auspica una stretta sinergia con gli enti locali: «Condivido le rimostranze di Anci e amministratori per il mancato coinvolgimento». I segretari di Cgil e Uil hanno seguito l’assemblea dei sindaci presso il Comune capoluogo. Con loro Michele Caso e Luigi Casanova della Cisl. «La provincializzazione - evidenzia Caso - è un percorso irreversibile: sganciarsi da una realtà regionale che non aiuta rappresenta un punto di forza per l’Irpinia. La nuova fase parte, però, con una duplice difficoltà: non solo i problemi legati all’avvio, ma anche l’incertezza del flusso finanziario. È questa a preoccupare maggiormente. Uno dei punti deboli del sistema, infatti, è stato rappresentato dal mancato trasferimento, da parte di alcuni comuni, dei soldi incassati dalla Tarsu. Necessario, dunque, trovare una soluzione che garantisce la certezza del credito: senza sarebbe improponibile andare avanti per qualsiasi società». Caso condivide l’ottimismo dei colleghi riguardo la stabilizzazione dei lavoratori. «Gradualmente - conclude - è previsto l’assorbimento di tutti gli addetti del settore: grandi problemi, in questo senso, non se ne intravedono. C’è, più che altro, una difficoltà a mettere insieme i numerosi pezzi del complesso mosaico del ciclo integrato dei rifiuti».

Powered by PhPeace 2.6.4