Russo: nessun ripensamento ma enti locali da accompagnare

18 gennaio 2010 - d.d.c.
Fonte: Il Mattino

«È evidente che se restituissimo agli enti locali i poteri come previsto dalla legge 152, che è la legge di riferimento del settore, difficilmente troveremo Province e Comuni pronti a governare, perciò si può pensare a un periodo di transizione»: Paolo Russo, ex presidente della commissione bicamerale sul ciclo rifiuti, attuale presidente della commissione agricoltura, è uno dei protagonisti del lavoro che si sta svolgendo dietro le quinte per analizzare le possibili modifiche al decreto 195.
Un anno ponte, perché?
«L’emergenza rifiuti in Campania nasce per la mancanza impianti adeguati, per una governance incerta e approssimativa, per le infiltrazioni della criminalità organizzata. Possiamo dire finita l’emergenza perché ora la Campania ha la più grande dotazione industriale dal punto di vista della lavorazione dei rifiuti, il termovalorizzatore di Acerra viene considerato il più moderno in Italia. La nostra regione ha ora un’autonomia per più di 4 anni che si allungheranno se andrà avanti la differenziata. Ma è evidente che dopo 15 anni di perdita di competenze, se oggi attribuissimo da un momento all’altro agli enti locali i poteri previsti dalla legge nazionale questi si troverebbero in difficoltà».
E allora?
«È opportuno un periodo di accompagnamento nel quale i Comuni continuano a svolgere la raccolta, lo spazzamento e il trasporto dei rifiuti, mentre il trattamento, lo smaltimento e il recupero con la conseguente titolarità degli impianti dovrebbe toccare alle Province».
Un decreto da rifare?
«Assolutamente no. Il decreto è scritto bene ma necessita di un adeguamento anche perché va calibrato rispetto alla situazione degli enti territoriali campani».
I punti positivi?
«Per la prima volta da 15 anni non c’è peso sociale nel ciclo dei rifiuti: finora i lavoratori venivano assunti per evitare esplosioni sociali e questo finiva con il pesare sulla Tarsu. Ora per i dipendenti in esubero resta aperta una strada di tutela assoluta sul piano del welfare».
Ma le assunzioni sono lievitate anche per il clientelismo.
«C’è stato anche quello ma le assunzioni sono state fatte per risolvere un problema sociale. C’è, però, ancora una quota rilevante di quei lavoratori che ha voglia di contribuire a migliorare la performance ambientale della nostra regione».
Altri punti rilevanti?
«È importante confermare la disciplina penale in materia di sversamenti abusivi. E non solo: con questo decreto si torna in una situazione in cui il cittadino è messo in grado di giudicare i propri governatori e può esprimere un giudizio democratico. E infine: quando c’è certezza e semplificazione anche l’infiltrazione criminale diventa difficile. E non è poco».

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