Tarsu e impianti dopo le proteste il decreto cambia

Il Parlamento prepara modifiche la tassa ai Comuni per almeno sei mesi
18 gennaio 2010 - Daniela De Crescenzo
Fonte: Il Mattino

Arriverà a metà febbraio nell’aula del Senato il decreto 195, quello che sancisce la fine dell’emergenza rifiuti in Campania e stabilisce le regole per il ritorno alla normalità. Dopo le contestazioni dei sindaci rappresentati dall’Anci, che si sono riuniti lunedì scorso al Maschio Angioino, è probabile che il testo venga aggiornato. Le principali modifiche riguarderanno, probabilmente, proprio i punti considerati critici dai primi cittadini e dagli amministratori provinciali che hanno chiesto un «tempo ragionevole» per il decollo delle società provinciali. La fase transitoria La prima modifica riguarderà proprio il decollo della nuova organizzazione: verrà introdotto un «periodo ponte» di sei mesi con possibile proroga di altri sei mesi per dare modo alle province di organizzare le società che attraverso gli Ato gestiranno il ciclo. La Tarsu, poi, continuerà a essere riscossa dai Comuni fino alla fine del periodo del «periodo ponte». Le amministrazioni continueranno a provvedere allo spazzamento, alla raccolta e al trasporto. Dovranno, però, pagare le società provinciali, che gestiranno gli impianti, per lo smaltimento. Finora i Comuni hanno pagato con grande ritardo o non hanno pagato affatto accumulando un debito complessivo di 400 milioni di euro nei confronti del commissariato di governo prima e della struttura di Bertolaso dopo. D’ora in poi, se non verseranno il dovuto, vedranno le somme trattenute dai trasferimenti erariali. Un meccanismo che dovrebbe garantire le Province che altrimenti rischierebbero il tracollo. Dal primo dicembre del 2011 Tarsu e Tia saranno pagate alle Province alle quali intanto i sindaci avranno trasferito le anagrafi tributarie e tutti gli strumenti necessari a rintracciare gli evasori. Nell’attuale decreto, invece, il trasferimento doveva avvenire entro trenta giorni e i soldi dovevano essere subito riscossi dalle Province. I servizi Gli impianti saranno gestiti dalle società provinciali. I Comuni avranno il compito di disegnare il proprio sistema di raccolta e spazzamento dei rifiuti sulla cui base sarà calcolata la Tarsu. Sarà, ad esempio, il sindaco a stabilire i tempi e i modi della raccolta. La Provincia utilizzerà i rapporti contrattuali in essere e li ottimizzerà. Come nel resto d’Italia i cosiddetti ambiti territoriali ottimali saranno la base territoriale sulla quale organizzare il servizio e i piani industriali. Probabilmente nella provincia di Napoli (la più popolosa) e in quella di Salerno (la più estesa) ci saranno più Ato, mentre gli ambiti di Benevento, Avellino e Caserta potrebbero essere unici. La gestione degli impianti Faranno capo alle società provinciali. Nell’attuale decreto gli stir di Giugliano e Tufino sono affidati all’Asia, quello di Caivano alla A2A che gestisce anche il termovalorizzatore di Acerra. In Parlamento, invece, si discuterà anche un’ipotesi diversa: quella di affidare anche queste strutture alle Province. Asia e A2A potrebbero rientrare nella gestione, però, con la organizzazione del piano industriale sulla base degli ambiti territoriali. Il valore del termovalorizzatore di Acerra, stabilisce il decreto, dovrà essere stabilito dall’Enea. Ma in una precedente versione del provvedimento era stato quantizzato in 370 milioni. Fisia Italimpianti (la società di Impregilo che si occupa del termovalorizzatore) ha deciso di presentare ricorso presso il tribunale di Genova senza attendere eventuali modifiche durante la conversione in legge del decreto. Nel ricorso si parla di violazione del diritto di proprietà, violazione della normativa europea in materia di libertà d’impresa e mancato rispetto dei tempi di pagamento dei fornitori. La società vanta crediti per 350 milioni tra tariffe mai incassate per smaltimento e, soprattutto, per la costruzione degli ex cdr ora passati alle società provinciali. Chiede inoltre 400 milioni: sarebbero i soldi anticipati per costruire il termovalorizzatore.

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