"Rifiuti, troppa fretta per la nuova gestione"
Un confronto positivo e propositivo. Gli amministratori irpini raccolgono l'invito del sindaco del capoluogo, Giuseppe Galasso, per una discussione sulle problematiche legate al Dl 195. Il passaggio dalla fase emergenziale a quella ordinaria - è questa l'opinione più ricorrente - è stata affrontata con troppa fretta ed approssimazione. La presenza del presidente dell'Anci Campania, Nino Daniele, e dell'assessore provinciale all'ambiente, Domenico Gambacorta, consente una rappresentazione generale della situazione. Le parti confermano la volontà di un dialogo costruttivo, finalizzato ad arrivare a scelte condivise. Non mancano momenti di tensione e scambi di battute al vetriolo. Significativa la presenza in sala del senatore De Luca, dei consiglieri regionali D'Ercole, Sena e Anzalone, degli esponenti sindacali De Feo, Petruzziello, Caso e Casanova. Si nota l'assenza di una buona fetta di amministratori del bacino del Cosmari Av2, a cominciare dal presidente Vincenzo Sirignano. I sindaci manifestano, da un lato, il proprio sostegno all'azione avviata dall'Anci. Ma chiedono pure un ruolo di primo piano nel processo in corso. Il sindaco Galasso sottolinea «la necessità di trovare una soluzione alle problematiche connesse al Dl 195». Le critiche di Anci e amministratori al decreto sono state illustrate dal presidente Daniele che ha stigmatizzato l'atteggiamento del Governo di non interloquire con gli enti locali. «Il modello prefigurato dal Dl - evidenzia - non può funzionare: è necessaria una flessibilità che poggi le basi sui comuni ed organizzi il servizio in ambiti ottimali. Non impediremo in alcun modo l'eventuale scelta degli amministratori irpini di una gestione provinciale». Daniele ha mostrato apprezzamento per l'apertura di «un positivo spiraglio di discussione e confronto con il legislatore», senza mancare di soffermarsi sulla morosità di numerosi comuni e sulle soluzioni per superare il problema. Favorevoli ad una gestione affidata a palazzo Caracciolo si sono mostrati i sindaci di San Potito, Moricola, e di Aiello, Caputo. Il primo ha auspicato che «non si faccia un passo indietro». Caputo si è soffermato, invece, sulla Tia e sulla necessità di «un riconoscimento ai comuni per tutte le attività afferenti il ciclo integrato». Sulla tassa/tariffa e sull'opportunità di lasciarla ai comuni che «devono continuare ad organizzare il servizio» è intervenuto il primo cittadino di Montella, Capone. Pur condividendo il percorso di provincializzazione, il sindaco di Marzano di Nola, Trifone Greco, ha sottolineato che «almeno nella fase di transizione, a palazzo Caracciolo doveva essere affidato esclusivamente lo smaltimento». Il primo cittadino di Santo Stefano del Sole, Ragano, ha, invece, puntato l'attenzione sulla «flessibilità necessaria all'ottenimento di un servizio di qualità con un porta a porta spinto».