A Quattrograne

Prefabbricati, pericolo amianto

A via Acciani 204 famiglie sono esposte al rischio ma nessuno interviene
16 gennaio 2010 - Flavio Coppola
Fonte: Il Mattino Avellino

Via Giulio Acciani, prefabbricati comunali post terremoto: la presenza di enormi lastroni di eternit, la pericolosa miscela di cemento e amianto, usata anche per la copertura degli edifici, è evidente, preoccupante. A cominciare dalle associazioni e dai comitati nati spontaneamente sul web, come il «Movimento Caudino contro l’amianto», fino alle denunce degli ultimi anni, in molti hanno segnalato la presenza di amianto o asbesto, in matrice solida o friabile, presso zone e edifici abitati. Tuttavia, nonostante la legislazione in materia sia presente da 18 anni, a partire dalla legge 257 del 1992, e stabilisca, oltre al divieto di importare, esportare, commercializzare e produrre amianto e prodotti che lo contengano, principalmente nel caso degli edifici pubblici, l’obbligo per le Regioni di censire i siti, effettuare rilievi e controlli appropriati, e infine disporre piani per la bonifica o rimozione a carico dei proprietari degli immobili, ad Avellino (come del resto in tutta Italia, se di considerano i 30 milioni di tonnellate stimati ancora in giro), la questione appare tutt’altro che risolta. Infatti, se da un lato il settore Bonifica dell’Asl, incaricato di valutare ed approvare i piani avanzati dai committenti, fa sapere che numerosi sono stati gli interventi effettuati negli ultimi anni, la stessa azienda sanitaria locale informa che non esistono, a oggi, progetti in merito che riguardino alcuni tra i casi più conosciuti ed eclatanti della città: primo tra tutti, quello di via Giulio Acciani, dove abitano 204 famiglie. Tutto questo nonostante l’Arpac sostenga di aver effettuato i rilievi in zona, proprio su commissione del Comune di Avellino, e di averne comunicato i risultati per mezzo di una nota inviata nel settembre scorso. Nessun intervento è stato intrapreso dal ’92 ad oggi. Eppure, da anni circolano autorevoli lavori che dimostrano inequivocabilmente come la grande pericolosità del killer silenzioso sia collegata all’inesorabile usura che se ne determina nel contatto costante con gli agenti atmosferici. L’azione erosiva infatti favorisce la disgregazione dell’eternit e il rilascio nell’aria di invisibili fibre di circa 5 micron (unità di misura della lunghezza equivalente a un millesimo di millimetro) che, se inalate, possono causare, negli anni, malattie polmonari incurabili quali l’asbestosi, il carcinoma e in particolare il mesotelioma pleurico, patologia dalla lunghissima incubazione(fino a 20 anni). A partire dal 1986, l’Oms sostiene, inoltre, che «l'esposizione a qualunque tipo di fibra e a qualunque grado di concentrazione nell’aria va evitata». Nel quadro di un ampio piano di riqualificazione, l’amministrazione comunale fa sapere di avere negli obiettivi la completa rimozione dell’eternit. Spiega l’assessore Antonio Genovese: «La riqualificazione generale della zona di via Acciani è presente nella nostra programmazione come punto fondamentale. Tuttavia, trattandosi di un’opera che richiede una notevole mole di fondi, ci stiamo attivando per ottenerne la disponibilità, anche per mezzo di iniziative che aprano ai privati». Quindi l’impegno. «Il recente stanziamento di fondi regionali di 10 milioni di euro è stato indirizzato agli interventi ritenuti dalla Regione meritevoli, da via Morelli e Silvati alla sostituzione edilizia di due prefabbricati pesanti a Bellizzi, ma la prossima tranche dei fondi strutturali 2007-2013 sarà finalizzata alla bonifica ed alla riqualificazione completa dei comparti di via Acciani, poiché è giusto che i legittimi assegnatari della zona abbiano quelle abitazioni dignitose e normali che oggi non hanno».

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