De Luca: possono mandare l’esercito io non darò l’elenco dei contribuenti
Uniti nel dire no al decreto che ha sancito l’uscita dall’emergenza rifiuti divisi su come arrivarci. «Nessuna guerra di religione e massima collaborazione istituzionale c’è una legge e comunque va rispettata anche se cercheremo di cambiarla» il pensiero del sindaco di Napoli Rosa Iervolino. Ben altre idee ha Vincenzo De Luca - primo cittadino di Salerno - che al posto della lingua sembra avere uno stiletto: «Il decreto è sciagurato e irresponsabile - dice - rischia di farci ripiombare nel dramma. Io non passerò una sola carta alla Provincia, mandassero il commissario, l’esercito io non permetterò che l’idiozia burocratica faccia dei danni alla mia città giardino». L’allusione alla Tarsu che verrà prelevata dalle province e al pericolo di depotenziamento della differenziata è chiara. De Luca riceve applausi a scena aperta nella sala delle armi del Maschio Angioino dove 250 dei 500 sindaci della Campania si sono riuniti come Anci per dire no alla norma che penalizzerebbe i Comuni. «Siamo d’accordo - attacca ancora De Luca - con l’uscita dall’emergenza ma in maniera seria. Senza creare nuovi carrozzoni clientelari. Le società provinciali sono semplicemente questo. Carrozzoni clientelari nei quali piazzare quelli che sono stati assunti in esubero e noi non siamo d’accordo. C’è il rischio che aumenti la Tarsu, che raddoppi che triplichi». Il sindaco di Salerno più parla e più applausi riceve così affonda ancora il colpo: «Vorremmo semplicemente lavorare in pace senza essere danneggiati nelle realtà dove abbiamo risultati di eccellenza sulla differenziata. Non mi sento commissariato, non passerò una carta a nessuno, passerò loro solo sospiri, mandassero il commissario e anche le forze armate. Qui c’è un problema psichiatrico, di trattamento sanitario obbligatorio. Un problema che può risolvere Psichiatria democratica». Parole che infiammano la platea: «Ma davvero si pensa che - per esempio - Napoli e la sua provincia con 3,5 milioni di persone possano essere gestite da una società provinciale con 8000 persone? Siamo in democrazia loro, il governo, non lo hanno ancora capito. Io non sono tollerante come Rosa Iervolino a loro non spedirò neanche una carta». Parole che infiammano la platea e fanno proseliti anche fra gli amministratori del centrodestra, è il caso di Antronio Pentagelo, sindaco di Lettere e assessore alla Provincia di napoli, l’ente che dovrebbe farsi carico della Tarsu e del ciclo dei rifiuti del capoluogo e di tutta la provincia. «La Provincia in questo momento non ha mezzi e strumenti per sostenere una simile impresa. Il decreto va cambiato». Tre ore di discussione serrata alla fine a essere divisi restano la Iervolino e De Luca. «Nessuna guerra di religione e collaborazione istituzionale» ribadisce la Iervolino. Molto chiaro il distinguo dai toni e dalle frecciate lanciate da De Luca che a sua volta insiste. «Non sono tollerante come Rosa, dico no al decreto. Ci serve un nuovo piano regionale ed emendare il decreto per non ripombare di nuovo nell’emergenza e in aumenti della Tarsu».