Lungomare ripulito a fondo Gli ex detenuti: «Assumeteci»

Ieri in duecentocinquanta hanno liberato dall'immondizia le scogliere di via Caracciolo
12 gennaio 2010 - Marisa La Penna
Fonte: Il Mattino

Pettorine verdi, guanti di gomma e grandi buste di plastica: in duecentocinquanta, armati del «necessaire» per ripulire spiaggia e scogliera, si sono ritrovati, di buon’ora, sul lungomare antistante la Villa comunale e hanno raccolto migliaia di bottiglie di plastica, tronchi, rami di alberi e rifiuti di ogni specie portati dalle onde in questi giorni di mare agitato. Un lavoraccio al quale si sono dedicati, con entusiasmo, gli ex detenuti riuniti sotto la sigla «Movimento ex don - detenuti organizzati napoletani» che, per dimostrare la propria voglia di lavorare, hanno offerto gratuitamente un servizio di cui tutta la città dovrà essere loro riconoscente. Alle otto in punto i duecentocinquanta ex detenuti (c’erano anche una cinquantina di donne) hanno cominciato a ripulire la spiaggia antistante la rotonda Diaz dove già da diversi giorni la risacca aveva scaricato sulla sabbia immondizia di ogni tipo. Uno spettacolo bruttissimo visibile dal lungomare. soprattutto dai turisti che non rinunciano alla passeggiata panoramica sul Golfo. E così, ora dopo ora, gli ex detenuti hanno riempito decine e decine di grossi sacchi, suddividento i rifiuti in plastica, legno, cartone, polistirolo. Alle 14,30 è stato riempito l’ultimo degli oltre duecento sacchi, depositati tutti sul marciapiedi del lungomare. Poi è stata chiamata l’Asìa, la società incaricata per la raccolta dei rifiuti. Dall’alto agenti della Digos hanno seguito le operazioni degli ex detenuti impegnati sulla spiaggia e sulla scogliera. E sono stati gli stessi poliziotti a sollecitare poi l’intervento dei camion per lo smaltimento dei riufiuti. I primi camion sono arrivati alle sedici ed hanno caricato quintali e quintali di legno, ovvero decine di tronchi e centinaia di rampi che sono stati districati dagli scogli. Tra gli organizzatori dell’intervento c’erano la leader del gruppo, Giuseppina Vittozzi e Luigi Olivetti. «Per realizzare questa pulizia ci siamo autotassati, raccogliendo complessivamente millecinquecento euro per acquistare tutto il materiale occorrente per l’operazione. Ovvero guanti, sacchi di plastica, pettorine» spiega, non senza una punta di orgoglio, Luigi Olivetti. E precisa «Volevamo dare un segnale forte della nostra disponibilità. Noi vogliamo lavorare, non vogliamo sussidi o elemosina, vogliamo guadagnare il danaro per mantenere le nostre famiglie col lavoro. E, con l’intervento sul lungomare, abbiamo dimostrato che se lo si vuole trovare, il lavoro c’è». Infine Olivetti propone: «Potremmo badare ai parchi, al litorale con interventi di pulizia come quello fatto sulla scogliera. Non cerchiamo elemosina. Solo il lavoro ci permetterà di non ritornare in galera». L’ex detenuto dice poi che nel loro gruppo ci sono persone che si sono macchiate di reati che vanno dal furto alla rapina, dallo scippo allo spaccio di droga, ma che non ci sono elementi che hanno avuto a che fare con la malavita organizzata. E che tutti chiedono un’opportunità per non finire nuovamente dietrole sbarre. Ma ritorniamo all’intervento sul lungomare. Dopo l’intervento dei duecentocinquanta ex detenuti sia la scogliera che la spiaggetta della rotonda Diaz erano tirate a lucido. Mai erano state così pulite.

Powered by PhPeace 2.6.4