"Gastione rifiuti, il vero pericolo è la criminalità"
Oggi si riunirà presso il Maschio Angioino l’assemblea regionale dell’Anci. Gli amministratori dei 551 comuni della Campania formalizzeranno attraverso un documento la contrarietà al trasferimento, alle Province, della gestione del ciclo integrato dei rifiuti e della riscossione della Tarsu. Rischiano il collasso finanziario. Il pericolo è ripiombare ancora in un clima di emergenza. «È l’ennesima prova che non si può chiudere un capitolo per decreto e non guardare il vero nemico che è ancora in campo. La criminalità organizzata». È categorico il senatore del Pd Enzo De Luca. Non accetta le esternazioni del sottosegretario Guido Bertolaso, che proprio dell’emergenza rifiuti in Campania si è occupato, e da vicepresidente della Commissione bicamerale di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo integrato dei rifiuti non gli risparmia critiche. «Bertolaso - evidenzia - non procede a un’analisi della situazione, ma scaglia un’invettiva contro i cittadini campani, i sindaci e gli amministratori, in particolare se appartenenti a partiti di segno politico opposto al centrodestra berlusconiano. Nel contempo, non spende neanche una parola su uno dei fulcri del problema: le infiltrazioni della criminalità organizzata». Il senatore apre ai privati sulla gestione dei servizi e nello stesso tempo non lesina critiche per quella che appare un’ambiguità operativa dell’esecutivo: «Esautora i Comuni, affidando ogni potere gestionale alle amministrazioni provinciali delle quali poi propone l’abrogazione». Per De Luca, insomma, non è finita l’emergenza né si può parlare di svolta epocale nel percorso intrapreso dal governo. «La longa manus della camorra - continua - artiglia ancora tutte le fasi del trattamento e dello smaltimento dei rifiuti. La lotta alla criminalità va potenziata. Molto si poteva fare in questa ulteriore fase di emergenza che, purtroppo, non si è ancora conclusa. Il Pd non ha ostacolato l’approvazione del Decreto legge del governo che traguardava la fine dell’emergenza al 31 dicembre scorso, con la condizione che i tempi fossero tassativamente rispettati. Così non è stato, nonostante quello che sostiene Bertolaso. Ci dica, il sottosegretario, se il termovalorizzatore di Acerra funziona a pieno regime e gli altri a che punto sono e se i rifiuti prodotti in Campania non vengono più trasportati altrove. Perché prendersela con gli amministratori e ridurre, ancora una volta, l’emergenza a una questione di parte politica, invece di unire le forze e affrontare il problema complessivamente? Nessuno può considerarsi del tutto estraneo a quel che è accaduto. Neanche Bertolaso e il governo che rappresenta, al pari di quello Prodi». De Luca aveva da tempo avanzato la proposta di utlizzare le cave: «Avremmo centrato due obiettivi: sottrarre i siti ai clan malavitosi e scongiurare il rischio di nuove discariche sul territorio regionale. Il senatore irpino, inoltre, resta convinto della necessità di una legge quadro per gestire il ciclo integrato dei rifiuti con criteri omogenei su tutto il territorio nazionale. «È impensabile - sostiene - affrontare la questione a compartimenti stagni, per territori, come fa il decreto del governo che discrimina i cittadini campani». Il modello positivo cui si ispira De Luca è la legge Galli, con la quale è stato avviato il processo di riorganizzazione del settore idrico. Il parlamentare del Pd caldeggia una logica della responsabilità condivisa, del coinvolgimento di comunità, amministrazioni ed imprenditoria. E promuove un’azione normativa che preveda «il raccordo tra settore pubblico e privato e favorisca il recupero dei ritardi accumulati». Il senatore prova a tracciare il percorso da seguire per riportare all’ordinario la gestione del ciclo integrato dei rifiuti: «Sottrarre la questione all’improvvisazione e all’emergenza che sul piano dell’affidamento dei servizi si è spesso tradotta nella procedura di somma urgenza e nell’abbassamento dei livelli di controllo, fissare criteri precisi di garanzia nella scelta delle ditte cui affidare i vari segmenti della gestione, attivare misure di controllo puntuali perché tali criteri vengano rispettati».