Rifiuti, Campania maglia nera per costi di smaltimento
I quasi settecento milioni incassati in Campania grazie alla Tarsu nel 2007 sono bastati a coprire appena l’87,4 per cento delle spese e questo anche perché il costo della raccolta e dello smaltimento nelle nostre città è il più alto d’Italia: basti pensare che nel 2007 da noi si sono spesi 766 milioni e in Lombardia con una popolazione quasi doppia 828. Alla Campania, poi, spetta il record assoluto della spesa per le famiglie con un solo componente. Salerno è la seconda città italiana per la spesa sostenuta da una famiglia di tre persone e Napoli è ventesima. Sono dati che emergono dal Green Book 2009 di Federambiente, di cui è presidente l’amministratore delegato dell’Asia, Daniele Fortini. Il rapporto annuale mostra con chiarezza i punti critici del sistema rifiuti campano. Dati da leggere con attenzione anche alla luce di un’altra cifra emersa nel corso degli incontri di questri giorni tra i comuni e tra gli amministratori e i tecnici di Bertolaso: l’elevatissimo grado di evasione (si parla del trenta per cento) e la difficoltà mostrata da alcuni comuni nella riscossione, in particolare quelli dove occupazione abusive, lavoro nero e clandestino rendono più difficile individuare i potenziali contribuenti. Ma torniamo alle cifre: la regione che ricava più soldi dalla Tarsu è la Lombardia con un miliardo e 79 mila euro raccolti da 9 milioni e 800mila residenti. In Campania si incassano 699.222 milioni euro da una popolazione di 5 milioni e 700 mila abitanti, nel 1998 se ne incassavano 307 mila. Gli introiti, dunque, sono più che raddoppiati: tuttavia la Campania è quart’ultima nella classifica delle regioni virtuose, quelle che riescono a coprire tutte le spese del ciclo dei rifiuti. In cima all’elenco Marche, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia che incassano più di quello che spendono. La media nazionale della copertura dei costi è del 94 per cento, media abbassata notevolmente dalle regioni meridionali. La Campania ha un altro record: quello delle gestione dirette dei servizi da parte dei Comuni, 208 su 551 amministrazioni. I campani producono meno rifiuti della media italiana: 491 chili all’anno a fronte di 546. Fino al 2007, però, solo l’1 per cento della nostra spazzatura veniva trattata in impianti di selezione e compostaggio.