Gambacorta ai Comuni: niente guerra della Tarsu
Dialogo e collaborazione per arrivare a scelte condivise. Ma anche necessità di rispettare la normativa attuale per evitare bruschi stop al sistema. L’assessore provinciale all’Ambiente Domenico Gambacorta apre ai Comuni e garantisce la prosecuzione di un percorso di confronto e cooperazione. Nello stesso tempo, chiede, però, di evitare prese di posizione che possano creare disagi e difficoltà nella gestione del ciclo integrato. La presa di posizione dell’Anci - sulla necessità di apportare modifiche al Decreto legge pubblicato lo scorso 30 dicembre - potrebbe rallentare l’avvio della gestione integrata dei rifiuti su base provinciale. Rischi che Gambacorta, con il presidente Cosimo Sibilia e all’amministratore unico di «IrpiniAmbiente» Francesco Russo, vuole evitare. Per questo, di fianco alla conferma di una collaborazione finora assai proficua, l’assessore ribadisce che «il senso di responsabilità deve prevalere. Finché l’attuale Decreto legge è in essere va rispettato». Un invito implicito ai Comuni a onorare la scadenza - trenta giorni dalla pubblicazione - per il trasferimento alle province degli archivi di Tarsu e Tia e della banca dati aggiornata delle utenze. L’amministrazione provinciale potrà così emettere le cartelle esattoriali per la riscossione della tassa o tariffa necessaria a garantire l’operatività del nuovo soggetto gestore. L’individuazione dei nuovi esattori di Tarsu e Tia rappresenta, però, il nodo più intricato da sciogliere per appianare la diatriba apertasi con enti locali ed Anci. Anche se Gambacorta si affanna a ribadire che «la situazione della provincia di Avellino è assai diversa rispetto a Napoli e Caserta», la polemica tra le parti è aspra e, almeno in questa fase, non lascia intravedere spiragli per un’intesa. La discussione, con toni forti ed accesi, non ha risparmiato il confronto con il generale Mario Morelli, cui hanno partecipato anche Sibilia, Gambacorta e Russo. I sindaci non mollano e lunedì prossimo si riuniranno presso il Maschio Angioino per l’assemblea dell’Anci con gli amministratori di tutti i 551 comuni della Campania. In quell’occasione verranno ribadite le richieste che il presidente dell’associazione Nino Daniele ha evidenziato al termine dell'incontro presso la struttura commissariale. «Rischiamo - ha spiegato - di trovarci di nuovo in emergenza. Il decreto è stato predisposto con una modalità che non funzionerà: le megastrutture su scala provinciale che dovrebbero fare tutto, in realtà creeranno solo disservizi. Il decreto è inattuabile e inopportuno. Le stesse amministrazioni provinciali hanno spiegato che, senza una norma che consenta loro di fare anticipazioni finanziarie, non sono in grado di operare». Il presidente dell’Anci ha puntato, altresì, l’attenzione sulla Tarsu, ribadendo la necessità di modifiche al Decreto che lascino la raccolta ai comuni e affidino alle province gli impianti di smaltimento del proprio ambito territoriale. In attesa del documento che i rappresentanti dei comuni sottoscriveranno lunedì presso il municipio di Napoli, Gambacorta continua il percorso di dialogo e collaborazione già avviato con successo. Nei prossimi giorni si terranno una serie di incontri con gruppi di comuni per discutere delle problematiche legate al passaggio di consegne. «Il piano industriale di ”IrpiniAmbiente” - evidenzia l’assessore - terrà conto delle specificità di ciascun comune. Queste verranno tenute in debita considerazione per la definizione della tariffa e la discussione sul personale e sull’organizzazione dei vari servizi». Sul tavolo la partita delle numerose attività afferenti il ciclo dei rifiuti - dallo spazzamento alla pulizia dei mercati, dei cimiteri, di pozzetti e caditoie - e la questione dei dipendenti degli enti locali che gestiscono in proprio il servizio. Attraverso la contrattazione si arriverà a definire il passaggio al nuovo soggetto di una parte degli operatori comunali finora direttamente impegnati nelle attività collegate al ciclo integrato dei rifiuti.