"No al decreto", i Comuni sfidano il governo

I sindaci in campo: daremo battaglia. De Luca (Salerno): così si prepara una nuova emergenza
8 gennaio 2010 - Daniela De Crescenzo
Fonte: Il Mattino

Se non ci saranno modifiche al decreto 195 i comuni campani sono pronti a dare battaglia: lo ha ribadito il presidente regionale dell’Anci Nino Daniele al termine dell'incontro con i tecnici di Bertolaso che ha convocato gli amministratori per lunedì al Maschio Angioino. A Palazzo Salerno, i rappresentanti degli enti locali (tra gli altri anche il coordinatore dei primi cittadini della provincia di Napoli, Enzo Cuomo; il sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca; l'assessore del comune di Napoli, Paolo Giacomelli; il presidente della Provincia di Avellino, Cosimo Sibilia, l'assessore all'Ambiente della Provincia di Napoli, Giuseppe Caliendo) sono stati ricevuti dal generale Mario Morelli affiancato dai consulenti giuridici della struttura commissariale. Assente, invece, il sottosegretario Guido Bertolaso. Un incontro interlocutorio che ha scatenato, però, una serie di reazioni preoccupate. Prima tra tutte quella di Vincenzo De Luca che parla di disastro annunciato e sostiene: «Si sta preparando una nuova emergenza rifiuti». Gli amministratori, dunque, sembrano tutt’altro che pronti a deporre le armi. «Per quello che ci riguarda – sostiene De Luca - il decreto è ingestibile e inapplicabile, perchè immaginare di mettere i territori nelle mani di società provinciali significa non garantire il servizio essenziale». Al centro del dibattito restano i nodi del trasferimento della Tarsu dai Comuni alle Province, dell’affidamento degli impianti, dell’utilizzo dei lavoratori dei consorzi di bacino. Temi sui quali, nonostante qualche apertura, le posizioni restano ancora distanti. Secondo De Luca incertezze restano anche sulla realizzazione dei termovalorizzatori: in un primo momento quello di Salerno era stato affidato al Comune, poi è passato alla Provincia. E il primo cittadino sostiene: «L’impianto sta a zero perchè nessuno dà garanzie sui conferimenti e perchè nessuno comprende che, a maggior ragione se non c'è più l'emergenza, il potere urbanistico è di competenza del Comune». Sulla vicenda termovalorizzatori interviene anche il sindaco di Acerra, Tommaso Esposito: «L’impianto non ancora a pieno regime ha mostrato in qualche occasione elementi di criticità – dice - mentre i programmati e indispensabili interventi di bonifica non si concludono e i costi ricadono sui comuni. Ancora non è stato concesso alcun ristoro economico, non è stato avviato alcun patto occupazionale, non è stato programmato alcun risparmio della bolletta energetica nonostante venga prodotta qui corrente elettrica con la combustione dei rifiuti di tutta la Regione Campania». Più cauto Enzo Cuomo che chiede un confronto sul merito e dice: «Sonostate riscontrate una serie di rigidità che vanno allentate. Bisogna farpartire un dialogo che serva a chiudere defitivamente l’emergenza. È necessario ritornare a poteri ordinari che valorizzino i punti di eccellenza e che sanzionino le inadempienze». Il coordinatore dell’Anci riconosce la necessità di risolvere i problemi legati ai lavoratori dei consorzi e alla riscossione della Tarsu. Bene dunque, a suo parere, l'affidamento dei dipendenti alle socuietà provinciali, «a patto che vengano varati piani che abbiano rispondenza con logiche industriali». Ma se un elevatissimo numero di amministrazioni non riesce a farsi pagare le tasse la soluzione non può essere quella di trasferire le competenze alle Province: «Bisogna invece sanzionare gli inadempienti» perché, dice Cuomo: «È assurdo azzerare le esperienze positive dei comuni virtuosi». In ogni caso il gettito della Tarsu non raggiunge i 500 milioni di euro all'anno mentre le spese superano i 630 milioni. Ma nell'immediato la vera emergenza è rappresentata dalla necessità di pagare gli stipendi a fine mese. E infatti, sottolinea Paolo Giacomelli: «Tutti hanno chiesto che vengano autorizzati gli anticipi di cassa senza i quali la situazione diventa ingovernabile».

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