Trasu, convocati da Bertolaso i sindaci in rivolta

Domani la riunione, pressing per modificare il testo. E arrivano nuove tariffe sullo smaltimento
7 gennaio 2010 - Daniela De Crescenzo
Fonte: Il Mattino

Sindaci convocati dalla struttura di Bertolaso. Una convocazione che cade tre giorni prima della riunione plenaria dei 551 primi cittadini della Campania che lunedì si incontreranno a Napoli alla Sala dei Baroni per discutere del decreto 195, quello che sancisce la fine dell’emergenza rifiuti. Una convocazione che a parere del presidente dell’Anci Campana, Nino Daniele segna l’apertura di uno spiraglio: «Si tratta senz’altro di un segnale positivo. Speriamo di poterci confrontare sui problemi che abbiamo evidenziato, a cominciare da quello della Tarsu che a nostro parere deve restare ai Comuni». E fino a tarda serata l’esecutivo dell’Anci e i rappresentanti dei sindaci dei cinque capoluoghi hanno continuato a lavorare al documento da presentare lunedì. L’associazione dei comuni propone innanzitutto che la Tarsu (l’imposta sulla spazzatura) torni ai Comuni mentre il decreto la assegna alle province. E poi: una maggiore flessibilità delle società provinciali da costruire attraverso le intese con i sindaci. Da affrontare anche il problema dei debiti contratti dai Comuni nei confronti dei commissariati che hanno governato l’emergenza, in tutto circa 350 milioni. Il decreto prevede che se gli amministratori non pagheranno si procederà a trattenute sui trasferimenti dell’Irpef e della Rc auto. Ma i primi cittadini si ribellano: «Noi abbiamo dovuto fronteggiare dei costi enormi nel periodo dell’emergenza - sostiene Daniele - quando non ci è stata data la possibilità di conferire siamo stati costretti a spendere molto di più del previsto. Allora bisogna fare bene i conti tra quello che dobbiamo dare e quello che dobbiamo avere». All’incontro parteciperanno oltre al presidente dell’Anci Campania i sindaci dei cinque capoluoghi e i rappresentanti della Regione e delle Province. Un sospiro di sollievo, invece, le amministrazioni lo possono tirare sul fronte degli scioglimenti provocati dal mancato prelievo della spazzatura: Bertolaso ha rinunciato a inviare una seconda black list prima dello stop all’emergenza. È salvo, dunque, il comune di Caserta che figurava nell’elenco. Restano a rischio, invece, quattro delle amministrazioni che figuravano nella prima listao. Si tratta di San Marcellino, Trentola Ducenta, Aversa, e Giugliano. Tre (Maddaloni, Castel Volturno e Casal di Principe) sono già state sciolte e altre due (Nola e Casaluce) hanno visto il rinnovo del consiglio appena quattro mesi fa, per cui difficilmente saranno rimosse. I Comuni in bilico continuano a essere monitorati dal centro di coordinamento e gestione dati, ma, a quanto sembra, stanno lavorando bene e non sono certamente incorsi in altri incidenti di percorso. Complessivamente sono state finora duecento le amministrazioni che hanno ricevuto diffide e quaranta quelle per le quali è stato necessario intervenire in danno. Nuovi elementi di chiarezza dovrebbero arrivare oggi con l’ordinanza del presidente del consiglio che definirà l’organico e l’organizzazione dell’unità stralcio e dell’unità operativa che resteranno a supporto delle Province almeno fino al 31 gennaio 2011, termine che può essere prorogato, per non più di sei mesi, con un nuovo decreto. A capo delle due strutture ci sarà quello che è stato fino al 31 dicembre il vice di Bertolaso, il generale Mario Moretti. A capo della unità operativa ci sarà il generale Sandro Mariantoni e a capo dell’unità stralcio Vincenzo Galiani Caputo. Ci saranno poi altre tre settimane per definire i costi dello smaltimento.

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