Superprocura, mille fascicoli arretrati

Stop all’ufficio, Lepore scrive a Galgano Piano per coinvolgere gli altri distretti
7 gennaio 2010 - Leandro Del Gaudio
Fonte: Il Mattino

Mille fascicoli, ragionando per difetto. In Procura lo chiamano «arretrato», una mole di carta che basterebbe da sola a segnare la stagione dell’emergenza rifiuti in Campania. Un migliaio di fascicoli o giù di lì, la migliore radiografia della grande crisi, vista con gli occhi di chi indaga. C’è di tutto: traffici illeciti di rifiuti speciali, spazzatura tombata in gole create ad hoc, reati di pubblica amministrazione nella gestione dei fondi pubblici piovuti in Campania in questi anni. Una storia giudiziaria tutta da raccontare. Cessata la crisi con il decreto legge 195 del 30 dicembre 2009, oggi si tirano innanzitutto le somme: c’è da smaltire circa un migliaio di fascicoli provenienti dalle Procure della Campania. Sono i reati commessi in campo ambientale prima del 31 dicembre 2009 - da Sessa Aurunca a Sapri, da Napoli al Beneventano - delitti in campo ambientale che dalla primavera del 2008 erano di competenza della cosiddetta supeprocura, l’ufficio inquirente regionale istituito dal governo Berlusconi per traghettare la Campania fuori dall’emergenza spazzatura. Stop alla Superprocura. Oggi l’ufficio regionale chiude i battenti, cambia il quadro normativo, ma sul tavolo del capo dei pm Giovandomenico Lepore e dell’aggiunto Aldo De Chiara i problemi in termini di arretrato ci sono tutti. Ma andiamo con ordine, per ricostruire cosa cambia in campo ambientale in Campania con il nuovo decreto legge: i reati consumati dal primo gennaio in materia di rifiuti tornano ad essere di competenza delle Procure e dei tribunali territoriali. Per i nuovi fascicoli (a partire dal primo gennaio del 2010) infatti viene meno la Procura regionale, che non dovrà più gestire il flusso di atti e informative in arrivo da altre sedi regionali. Gli ingombranti. Cambia il quadro normativo per quanto riguarda lo sversamento di rifiuti cosiddetti ingombranti (come mobili o frigoriferi): scaricare un elettrodomestico dal primo gennaio non è più un reato (per il quale in regime di emergenza era previsto l’arresto), ma torna ad essere un illecito amministrativo. Diverso invece il caso se a scaricare «ingombranti» sono enti pubblici o imprese private, che restano passibili di subire comunque un processo penale. La lettera al pg. Ma a preoccupare il procuratore Lepore è soprattutto l’arretrato di fascicoli finiti a Napoli durante la grande crisi. Come gestire la mole di inchieste? Come condurre processi sulle più disparate facce della catastrofe che si è abbattuta sulla Campania? La Procura ha un piano: il procuratore Lepore potrebbe infatti scrivere al procuratore generale Vincenzo Galgano e portare a casa un paio di garanzie. La prima: codelegare pm delle altre Procure per trattare processi su casi non napoletani, in modo da non impegnare il pool Ecologia in trasferte estenuanti; la seconda: ottenere la conferma del personale amministrativo applicato a Napoli nei mesi dell’emergenza. Due mosse decisive a chiudere i conti con la storia giudiziaria di una crisi che si è abbattuta sul territorio, ma anche sugli uffici giudiziari del distretto napoletano.

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