Tarsu riscossa dalle Province, i Comuni dicono no

In campo anche l'Anci
riunione nella sede regionale
Si punta a modificare la legge
5 gennaio 2010
Fonte: Il Mattino Caserta

Non si placano le protesta sul decreto legge che dichiara conclusa l'emergenza rifiuti in Campania e che prevede anche che la Tarsu, la tassa sui rifiuti, dovrà essere riscossa non più dai Comuni ma dalle Province. Un provvedimento, quest'ultimo, che ha messo in agitazione i sindaci della Campania. In prima linea anche gli ammistratori locali del Casertano, a cominciare da quelli del Capoluogo. Per l'assessore all'Ecologia al Comune di Caserta, Maria Laura Mastellone, il problema non è economico per i comuni ma il servizio che sarà tutto nelle mani delle Province. «Quello che mi preoccupa - ha spiegato l'assessore - è di come la Provincia, non solo quella di Caserta, possa gestire il servizio di raccolta dei rifiuti di tutti i comuni, facendo un'opera di omogeneizzazione di tutto il sistema del servizio, perché ogni comune fa la raccolta con una propria azienda e quindi le Province saranno in grado di fare questa gestione?». Per i Comuni, come ha chiarito Mastellone, «si tratta di perdere una responsabilità come servizio; non è una perdita economica, quella del passaggio della Tarsu alle Province, perché da circa due anni la riscossione della Tarsu serve solo per la gestione dei rifiuti e non può essere utilizzata per coprire altre spese. Questo passaggio sarebbe stato anche un problema economico qualche anno fa, ma non oggi. Se c'è una preoccupazione riguarda la gestione del servizio». Ad Aversa, il primo cittadino, Domencio Ciaramella, assume una posizione più sfumata. «In verità sto ancora analizzando quelli che potrebbero essere i riflessi sulle casse comunali di un'entrata che verrebbe meno. Ma se ragioniamo sul fatto che i comuni non potranno più incassare il corrispettivo di un servizio che sono tenuti a prestare, ebbene questo potrebbe crearci dei problemi per quanto riguarda il patto di stabilità». «L’incasso della Tarsu alla Provincia? È un’operazione intollerabile». Questo il commento a caldo dell’assessore all’ambiente del comune di Mondragone, Mario Fusco a qualche ora dell’ufficializzazione della nuova norma governativa, targata Bertolaso, che assegna la riscossione della tassa di scopo sui rifiuti, direttamente alle province e non più ai singoli comuni. «Sono seriamente preoccupato - rincara Fusco, sicuro di condividere in pieno anche il parere del sindaco Achille Cennami - in quanto entro pochissimi giorni dovremmo trovare i finanziamenti necessari per servizi essenziali. Non credo che sia stata una grande idea». «Sicuramente non è stata una notizia che ci ha fatto piacere – afferma il sindaco di Marcianise, Antonio Tartaglione - perché porterà una sofferenza alla casse comunali. Proprio stamattina ho letto il decreto e sono d’accordo con chi lo definisce incostituzionale. Per questo spero che venga modificato, altrimenti la mancata entrata della Tarsu porterà al non rispetto del patto di stabilità per parecchi Comuni». Intanto oggi la questione verrà affrontata dall’Anci. Oggi il rappresentante regionale Nino Daniele incontra i sindaci dei comuni capoluogo della Campania, l’11 quelli di tutta la provincia di Napoli. C’è tempo fino all’inizio di marzo per emendare il decreto prima che diventi legge. E modificarlo nella parte che riguarda la riscossione della Tarsu.

Powered by PhPeace 2.7.16