Colpo di scena a Castelvolturno assessore invece del commissario
Il consiglio comunale si può tenere. Ma forse è illegittimo, anzi no. Sono stati momenti di forte confusione ed anche d'imbarazzo quelli che hanno preceduto ieri sera l'apertura del consiglio comunale. Il decreto del presidente della repubblica col quale il 31 dicembre è stato rimosso il sindaco Nuzzo prevedeva anche lo scioglimento del consiglio comunale e la conseguente nomina di un commissario prefettizio con funzioni ordinarie a causa della mancanza di un vicesindaco in carica all'ente di piazza Annunziata. Ma alle 16 è giunta al protocollo del municipio castellano una nota della prefettura di Caserta che ha di fatto rimescolato tutte le carte. In pratica, la Prefettura, facendo riferimento ad una precisa norma dello statuto del Comune di Castelvolturno, ha individuato nella figura dell'assessore anziano, colui che dovrebbe guidare l'amministrazione fino alle prossime elezioni per il rinnovo del consiglio comunale previste il 28 marzo. Alle 18.30, quindi, l'assessore al demanio, Rocco Russo, ha aperto i lavori dell'assise, ma all'appello hanno risposto solo i consiglieri d'opposizione e uno della maggioranza, Maria Gatta. Nove consiglieri su venti dell'assise e l'assessore anziano non ha potuto fare altro che prendere atto della mancanza del numero legale e rimandare i lavori alla seconda convocazione prevista venerdì prossimo. Con l'augurio che nei prossimi quattro giorni sia più chiara l'intera vicenda. Altra sorpresa a Maddaloni. Non ci sarà nessuna interruzione nella continuità amministrativa. C’erano state lle dimissioni dell'assessore al bilancio (Giuseppe Lutri) e a quelle molto polemiche di Franco D'Angelo, titolare della delega al personale. Ebbene, Salvatore Liccardo, il vicesindaco facente funzioni ricomincia da dove ha lasciato il rimosso ex-sindaco: nella prossima settimana si accingerà a riempire le caselle vacanti della giunta Farina. Un atto più che simbolico: finché c'è vitalità politica c'è speranza. Insomma, fare tutto come se la giunta attuale non dovesse «rimanere in carica sino alla elezione del nuovo consiglio e del nuovo sindaco». Lo dice apertamente anche Michele Farina: «Spero, lavoro e mi batto affinché, tra una ventina di giorni, possa ritornare a fare il sindaco». È questo lo spirito che anima il passaggio di consegne al vertice del Comune. È anche presumibilmente il tempo tecnico necessario al Tribunale amministrativo regionale per accogliere o meno la richiesta di sospensiva della proposta di rimozione , formulata dal Ministro dell'Interno Roberto Maroni e firmata dal Presidente della Repubblica). Nell'attesa, nulla cambia del programma amministrativo avviato dall'ex-sindaco. Liccardo parla, per la prima volta, da facente funzione. «Voglio - esordisce - informare i maddalonesi. Sappiano che non ci sarà un vuoto amministrativo. E contrariamente a quanto si dice sono abilitato, ai sensi dell'articolo 53 del testo unico dell'ordinamento degli enti locali, a svolgere tutte le funzioni del sindaco. Ripeto: senza limitazione alcuna». Concretamente, non si fermano le consultazioni (con partiti e società civile), già in calendario, sul nuovo Piano urbano comunale. Non si fermano gli iter amministrativi (prossimi alla scadenza) per la costruzione della variante all'ex-statale 265, nemmeno gli espropri per il casello autostradale sull'A30 e pure l'adozione dei project-financing. Ma soprattutto, Liccardo (tecnico esperto dei sistemi di raccolta e trattamento dei rifiuti) continuerà: nell'accelerazione dell'azione di riorganizzazione del servizio di nettezza urbana.