Dietro la centrale, la guerra-rifiuti
Società unica e tassa ambientale o sui rifiuti urbani, localizzazione del termovalorizzatore e questione centrale termoelettrica: è cortocircuito Comune-Provincia. Per certi versi i due enti lavorano insieme (ad esempio sul tema della centrale termoelettrica); su altri c'è conflitto (ad esempio sulla riscossione della Tarsu). Sul tema della centrale termoelettrica, dal 2004 il Comune - fa notare l'assessore all'Ambiente Calabrese - si batte per avere chiarezza sull'impatto ambientale. Mentre è abbastanza evidente che fino ad oggi De Luca s'è battuto per il termovalorizzatore. Tuttavia l'assessore all'Ambiente della provincia, Romano, ritiene che possano esserci ostacoli, ora che la gestione dell'impianto ope legis è passato nelle mani di Cirielli. Intanto a seguito della richiesta dell'amministrazione comunale il ministero dello Sviluppo ha avviato un preistruttoria per verificare se vi fosse la possibilità di rivedere l'autorizzazione alla Energy plus e il riesame è stato accordato. Tra il 17 e il 22 dicembre Comune e Provincia in effetti si sono visti alleati nella battaglia "contro" la centrale termoelettrica. Una battaglia comune davanti ai ministeri Ambiente e Attività produttive prima e Sviluppo ora; sostenuta con il ricorso al Tar Lazio di cui non si conosce la sentenza, a cui sia Provincia che Comune chiedevano l'accoglimento de l ricorso sul decreto di prosecuzione dei lavori alla Energy Plus da parte del ministero. Insomma Cirielli e De Luca per ora vogliono fermare la centrale ottenendo dal Tar che la Energy plus avvii da capo l'iter autorizzativo. Nel frattempo riprenderanno su un altro ring, più politico, la loro contesa sulla riscossione di tasse e gabelle varie, sulla localizzazione del termovalorizzatore e, più in generale, sulla gestione della raccolta rifiuti e del personale pletorico delle diverse società. Il Comune che era partito prima per favorire il termovalorizzatore sostenendo che si sarebbe ingolfata l'area industriale di impianti ad alto impatto ambientale; la Provincia s'è affiancata per eliminare da intoppi eventuali la strada che porterà alla realizzazione del termovalorizzatore. Che ora De Luca possa rimangiarsi le parole sull'inceneritore di Salerno, è un fatto che attiene alla diversa piega che hanno preso le cose dopo il decreto che lo spoglia dei poteri di commissario e affida tutta la materia-rifiuti a Cirielli. L'assessore Calabrese sulla doppia battaglia contro inceneritore e centrale, si gioca una bella fetta di credibilità. Aveva convinto De Luca ad accettare il suo progetto anti centrale ottenendo che entrasse nel programma elettorale (non c'era riuscito con De Biase). E l'obbiettivo di fare un differenziata spinta stava per mandare in porto anche la sua seconda battaglia: non fare l'inceneritore. De Luca immaginava un impianto ricco, che portasse soldi alle casse comunali e non voleva sentire ragioni, ora la prospettiva di fare un favore al centrodestra lo potrebbe far diventare un integralista. Il consigliere regionale del PdL, Pasquale Marrazzo, tenta la quadra: «Non vedo e non credo ci possa essere alcun braccio di ferro tra la Provincia e il Comune di Salerno sulla vicenda del termovalorizzatore e su quella della centrale termoelettrica. E' in ballo la realizzazione di due opere indispensabili: una per rendere operativa nella nostra provincia il ciclo integrato dei rifiuti e la sua provincializzazione; l'altra per coprire il deficit energetico».