Maddaloni nella mani di Liccardo Il Pdl: vadano a casa, subito il voto

Le accuse dei Farina: altre le emergenze vere ma non ci hanno ascoltato
4 gennaio 2010 - Giuseppe Miretto
Fonte: Il Mattino Caserta

MADDALONi. Pieni poteri a Salvatore Liccardo. Da oggi, il vicesindaco facente funzione sostituirà completamente Michele Farina. Formalmente fino alle amministrative di primavera, certamente fino al pronunciamento del Tar sulla richiesta di sospensiva del provvedimento ministeriale di allontanamento del sindaco e scioglimento del consiglio comunale. L’ex sindaco, dopo il vertice organizzato dal Pd provinciale, ha incassato la solidarietà di ben 18 sindaci casertani del centrosinistra.
E pure la «solidarietà personale dei sindaci del centrodestra inseriti nella lista nera di Bertolaso». Ma non quella del centrodestra locale che divulga un appello per la «salvaguardia bene pubblico».
«Affidarsi ai cavilli procedurali – dichiara Giuseppe Siconolfi, coordinarore cittadino del Pdl - serve solo a protrarre artificialmente l’agonia di un’amministrazione in disarmo».
Meglio votare subito. «Per la prima volta nella storia della Repubblica – spiega Siconolfi - il Viminale ha sciolto un governo locale per negligenza amministrativa. Non esistono alibi che tengano. Quindi il giudizio finale, sulla gestione della città e sulle accuse di inerzie amministrative, spetta agli elettori e non alla magistratura amministrativa». Di qui l’invito a «rinserrare i ranghi del centrodestra» per preparare la campagna elettorale. Farina, tutto assorbito dal ricorso al Tar, non raccoglie la provocazione. Divulga il documento ufficiale prodotto dalla concitata assemblea dei sindaci del centrosinistra. «Faccio mie – annuncia - anche le battaglie che da anni gli agricoltori di Maddaloni stanno conducendo contro le bombe ecologiche che hanno messo in ginocchio l’agricoltura e la zootecnia locale. Se è un attentato alla salute – dice l’ex-sindaco - l’abbandono dei sacchetti di rifiuti, come va giudicata la vicenda della Masseria Monti (con i suoi fusti di rifiuti speciali che alimentano fumarole); cosa dire dei fusti sepolti in più punti del territorio, della vicenda diossina, del taciuto impatto ambientale dell’elettrodotto Matera-Santa Sofia o della centrale Turbogas»?.
E aggiunge: «Su tutte queste criticità ambientali, veramente gravi, non ho mai ricevuto risposte ufficiali, nonostante le pressanti e reiterate sollecitazioni. Forse vi sono dei documentati allarmi socio-sanitari (rilanciati appena due mesi fa dall’Asl, dall’Arpac e dalla Regione Campania) che possono attendere. Siti, più volte sottoposti a sequestro, che peraltro sono ampiamente noti alla magistratura e al Noe». Messa così, la polemica a tutto campo sull’inquinamento del territorio, combattuta a colpi di documenti ufficiali, è appena all’inizio.

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