Bottiglie e sedie la scogliera dell’immondizia

Elettrodomestici e mobili scaricati sul lungomare. E i turisti scattano foto
4 gennaio 2010 - Paolo Barbuto

Immondizia sparsa e a sacchetti, rifiuti ingombranti e pericolosi, pezzi di sedie, ombrelloni e un paio di frigoriferi rotti e arrugginiti: benvenuti alla «discarica Caracciolo» che si estende lungo tutta la scogliera della passeggiata a mare più fotografata dai turisti e frequentata dai napoletani. Complice la mareggiata d’inizio anno, il lungomare s’è trasformato in un immenso cumulo di spazzatura. I nostri concittadini ci sono abituati, i turisti che scendono dai bus invece guardano con orrore e scattano foto. L’immagine del Castel dell’Ovo che si affaccia su un frigorifero gettato sulla scogliera, ci è stata «suggerita» proprio da un inconsueto affollamento di giapponesi che si accalcavano sul lungomare e scattavano, tutti, la stessa immagine. La curiosità è stata più forte del rischio-contravvenzione. Auto parcheggiata giusto dietro al bus, lungo il marciapiede dal lato mare, e sbirciatina al centro del gruppo di turisti. Tutti guardavano lo spettacolo del frigo a pezzi e delle migliaia di bottiglie di plastica accatastate, e scattavano foto. Le abbiamo scattate anche noi e ci siamo chiesti come e perchè possono accadere certi sconci. La risposta è semplice, quasi banale. Si tratta di inciviltà, dote che contraddistingue molti, troppi napoletani. Quel frigorifero giusto al centro della scogliera non c’è arrivato da solo, e quelle migliaia di bottiglie di plastica, sparse lungo la spiaggetta di rotonda Diaz e su tutti gli scogli del lungomare, le ha «restituite» il mare a chi le aveva lanciate in acqua tentando di disfarsene. Dopo aver assistito allo spettacolo dei giapponesi che fotografavano la parte peggiore della nostra Napoli, abbiamo deciso di passeggiare anche noi lungo via Caracciolo, sporgendoci di tanto in tanto per scoprire cos’altro c’è sugli scogli che separano la città dal mare. Il risultato della passeggiata lo vedete, in parte, pubblicato nelle foto di questa pagina. Bidoni azzurri che contenevano olio per motori, pezzi d’ombrellone retaggio dell’ultima stagione balneare, brandelli di stoffa, centinaia di migliaia di bottiglie d’acqua minerale che si infilano ovunque. E poi i pezzi «pregiati» della collezione d’inizio anno della discarica Caracciolo: una bici e un passeggino. Su una stretta lingua di sabbia di fronte alla villa Comunale, affogata dagli scogli incombenti, c’è una bicicletta rosa da bambina, che sicuramente nasconde una storia lunga: l’ha lanciata un papà che non voleva riportarla a casa? È stata gettata da una mamma dopo che la piccola è caduta sbucciandosi il ginocchio? Il passeggino incastrato tra i pietroni bianchi, invece, non sembra nascondere nessuna storia. È semplicemente rotto e, sicuramente, è stato abbandonato lì durante la passeggiata in cui s’è spaccato lasciando a una mamma l’arduo compito di rientrare a casa col figlio in braccio

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