Rifiuti, ecco le accuse ai sindaci «inadempienti»
Sarà nominato quasi certamente domani dal prefetto di Caserta Ezio Monaco il commissario prefettizio di Castelvolturno. Al commissario passeranno tutte le deleghe e le responsabilità amministrative visto che l’ex sindaco Francesco Nuzzo (centrosinistra) aveva rassegnato le sue dimissioni lo scorso 18 dicembre e che nei suoi confronti, il 31 dicembre, è stato firmato dal presidente della Repubblica e dal ministro dell’Interno, un decreto di rimozione per «gravi inadempienze» nell’azione di contrasto dell’emergenza rifiuti. A Castelvolturno sarà necessario nominare un commissario in quanto l’amministrazione manca di un vicesindaco pro tempore, figura invece in carica negli altri due comuni, Maddaloni e Casal di Principe, i cui i rispettivi sindaci, Michele Farina (centrosinistra) e Cipriano Cristiano (centrodestra) sono stati a loro volta destinatari di un analogo provvedimento di rimozione con le medesime motivazioni. Una vicenda che è stata accolta con polemiche roventi dagli stessi diretti interessati che hanno parlato di «provvedimento ingiusto e iniquo»; addirittura, di «motivazione apocalittica», come sottolineato da Nuzzo, che aveva già lasciato l’incarico in aperta polemica con l’iniziativa del sottosegretario Guido Bertolaso. Nel decreto di rimozione si parla di «grave e reiterata inerzia dei predetti amministratori nonostante le numerose diffide del settosegretario di Stato delegato alla gestione dell’emergenza rifiuti in Campania, nel fronteggiare l’abbandono incontrollato di rifiuti, anche su aree private, in violazione dei doveri propri di chi ricopre la carica di sindaco». Nella relazione allegata dal ministro Maroni si evidenzia, poi, «il concreto e grave pericolo per la salute dei cittadini e la salubrità dell’ambiente». Addebiti che, nel caso di Casal di Principe, riguardano anche la presenza sul territorio di decine di discariche abusive e sversatoi non autorizzati su cui non si è intervenuti. Ma il provvedimento di rimozione apre ora un fronte conflittuale, sotto il profilo giuridico: i sindaci rimossi annunciano il ricorso alla magistratura amministrativa. E, un caso politico sembra aprirsi proprio a Casal di Principe dove l’amministrazione comunale affiderà a un parlamentare del Pdl l’incarico di incardinare il ricorso al Tar. Si tratta del senatore Carlo Sarro, ex sindaco di Piedimonte Matese e componente della commissione Antimafia: toccherà a lui impugnare davanti alla giustizia amministrativa, un provvedimento varato dal suo stesso governo.