Rifiuti, Cirielli ora stoppa Enargy Plus

Centrale elettrica al ministero dell'ambiente
s'arena l'iter autorizzativo
3 gennaio 2010 - Gianni Colucci

Il braccio di ferro sul termovalorizzatore tra Cirielli e De Luca ora si sposta sul versante della centrale termoelettrica. In sede di commissione ministeriale per l’autorizzazione integrata ambientale, la Provincia ha proposto e ottenuto la sospensione dell’iter per la realizzazione della centrale termoelettrica Energy plus. In sede di ministero dell’Ambiente, infatti, all’antivigilia di Natale è stata accolta l’eccezione della Provincia rappresentata dall’assessore all’Ambiente Giovanni Romano che chiedeva la sospensione dell’autorizzazione che avrebbe consentito al progetto di centrale termoelettrica di fare un altro passo avanti. Secondo Romano infatti non solo c’era stata un’illegittimità nella concessione della proroga per la realizzazione dell’opera («sarebbe stata concessa oltre i termini», dice l’assessore), ma l’intero impianto confligge con il progetto del termovalorizzatore. Infatti l’impianto di smaltimento dei rifiuti, è stato fatto notare al ministero, è strategico per il territorio. Di qui la sospensione di ogni procedura autorizzativa all’impianto per la produzione di energia termoelettrica. Sul territorio di Salerno, infatti, non possono sussistere più impianti potenzialmente inquinanti come appunto il termovalorizzatore e la centrale termoelettrica. Intanto il decreto legge che affida poteri ordinari alla Provincia nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti diventa operativo. Con la pubblicazione in gazzetta ufficiale sono state delineate le procedure per il passaggio alla gestione ordinaria. E il 30 dicembre è stata costituita l’azienda provinciale per la gestione integrata per la gestione del ciclo dei rifiuti. La nuova società si chiama EcoAmbiente Salerno spa. È stata costituita in forza dell’ordinanza del presidente del Consiglio che assegnava all’assessore provinciale all’Ambiente Giovanni Romano (e agli altri suoi colleghi della Campania) il ruolo di commissari con il compito di costituire la società. Ne è presidente Roberto Celano, nel Cda Mario Capo commercialista e Gianluca DeSantis specialista di gestione aziendale. Ora si cercano, anche nelle società che già esistono e sono destinate all’accorpamento, le figure di di direttore tecnico e direttore amministrativo (saranno scelti con concorso). La società ha attualmente una sessantina di dipendenti e detiene la proprietà dell’impianto di Battipaglia a cui affluiranno le 700 tonnellate di rifiuti prodotti dalla provincia quotidianamente per la prima fase di vaglio e separazione dell’umido. La gestione della società sarà della Provincia (il commissario fino al 30 settembre è il presidente Cirielli). L’assessore all’Ambiente ha chiamato a titolo gratuito cinque specialisti a comporre un comitato tecnico scientifico per arrivare alla definizione dell’attività di una società unica per la gestione del ciclo I passi successivi saranno ora la realizzazione del termovalorizzatore e la riapertura della discarica di Macchia Soprana per il completamento e la sua successiva definitiva chiusura. La società ha sede legale da ieri mattina in una stanzetta in via Mauri negli uffici del Settore ambiente della Provincia: niente soldi e spese, successivamente saranno trasferiti a Vietri in locali dell’amministrazione. Il primo assetto organizzativo prevede una pianta organica ridotta all’osso. Ci sono già da subito i 68 dipendenti dell’impianto di Battipaglia. Li paga la società provinciale che in base al decreto ha ricevuto uno start up pari a 1,5 euro per abitante della provincia che fanno circa 1,7 milioni all’anno. Nel bilancio anche un milione di euro al mese per la gestione degli impianti di movimentazione dei rifiuti, il vagliatore di Battipaglia e la discarica di Basso dell’Olmo.

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