Energia da rifiuti organici il Tar: l’impianto si farà

29 gennaio 2009 - Sabato Leo
Fonte: Il Mattino

Caivano. L’impianto della società Cea (Consorzio energie alternative) per la produzione di energia elettrica alimentato a biomasse si farà. Lo ha sentenziato la VII sezione del Tar che si è pronunziato sul ricorso del Comune e lo ha dichiarato inammissibile. La sentenza di merito dei giudici partenopei di piazza Municipio è stata depositata alla vigilia di Natale. Rimane valido ed efficace, pertanto, il provvedimento della Regione che ha rilasciato alla società Cea l’autorizzazione unica per la costruzione e l’esercizio dell’impianto contestato dal Comune. Con il ricorso, predisposto dall’avvocato Giuliano Agliata, l’ex sindaco di Caivano Giuseppe Papaccioli aveva impugnato il decreto dirigenziale con cui l’Agc 12 (Sviluppo economico) della Regione aveva dato l’ok alla società di cui è amministratore delegato l’ingegnere Carmine Pepe. Secondo la denuncia dell’amministrazione comunale si sarebbe pervenuti al provvedimento regionale, che è stato messo sotto accusa dal ricorso, tramite un procedimento amministrativo viziato sotto il profilo della legittimità. Il Comune aveva sostenuto di non essere stato chiamato a partecipare alla conferenza dei servizi, sulla cui scorta era stato adottato il provvedimento finale. Aveva contestato, poi, che la procedura seguita dalla Regione non sarebbe stata conforme alla normativa vigente mentre non sarebbero state preventivamente acquisite le valutazioni e le autorizzazioni di rito, con particolare riferimento a quelle imposte in materia ambientale e urbanistico/edilizia. L’impianto della Cea, di potenza pari a 1,1 MW, è alimentato a biogas prodotto alla fermentazione anaerobica controllata di biomasse che sono composte da liquami zootecnici e scarti vegetali e biodegradabili dei rifiuti. Nella causa sono intervenuti sia la Regione Campania che la società Cea evidenziando l’inammissibilità e l’infondatezza del ricorso dell’amministrazione comunale. La Regione si è costituita in giudizio con l’avvocato Angelo Marzochella mentre la Cea è stata difesa dagli avvocati Aedo Violante, Adriano Vitucci e Antonio Parisi. Il collegio giudicante del Tar era composto dal presidente Salvatore Veneziano, dal consigliere Arcangelo Monaciliuni (estensore) e dal referendario Carlo Polidori.

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