Il caso Dopo la richiesta di scioglimento delle amministrazioni inadempienti sulla differenziata il «testimone» a deputati e senatori

I Sindaci mobilitano i parlamentari

Questa mattina riunione ad Aversa all'exmacello
Pressing sul Governo
12 dicembre 2009 - Alessandra Tommasino
Fonte: Il Mattino Caserta

Aversa. Mantenere la calma e agire con lucidità per non commettere errori. I componenti della black list stilata dal sottosegretario Guido Bertolaso, che ha chiesto la rimozione dall'incarico per i sindaci di Castelvolturno, Maddaloni, Casal di principe, Aversa, San Marcellino, Trentola-Ducenta e Casaluce, cercano di non compiere passi falsi. Ma la tensione - dopo l'audizione nella commissione bicamerale sui rifiuti e le ultime dichiarazioni del ministro Roberto Maroni, pronto a dar seguito alla proposta del capo della protezione civile - diventa sempre più alta. Con forza, viene invocato l'intervento della politica. «Lì dove non hanno potuto gli amministratori locali - sostengono unanimi i sindaci - intervengano i nostri parlamentari, di qualsiasi partito essi facciano parte». Deputati e senatori, invitati oggi alla conferenza stampa prevista per le nove all'ex Macello di Aversa, saranno chiamati ad assumere l'impegno di rappresentare i sindaci. «Lo facciano con interrogazioni, interpellanze, insomma con tutti gli strumenti che sono in loro possesso - afferma Luigi Verrengia, primo cittadino di Parete (comune ”attenzionato” che potrebbe presto allungare l'elenco di Bertolaso) - ma che prendano posizione su quanto sta accadendo, perché se gli sforzi che continuiamo a compiere non vengono raccolti dalla politica, allora non andremo da nessuna parte». La proposta shock del governo lascia perplessi. «Quando siamo stati ricevuti in audizione alla camera - racconta Michele Farina, sindaco di Maddaloni - per un attimo ho pensato di trovarmi su ”Scherzi a parte”». E poi le domande. «Che senso avrebbe mandare via a casa il sindaco e far traghettare l'amministrazione dal vicesindaco fino alle prossime elezioni», si chiede il primo cittadino di San Marcellino Pasquale Carbone, che, nel caso in cui dovesse verificarsi lo scenario peggiore, già annuncia ricorso al Tar. Tra delusione e lamentele, tutti riflettono sulle nuove tecniche di monitoraggio territoriale ritenute inadeguate e fuorvianti, Sul banco degli imputati innanzitutto il call center istituito dal commissariato di governo per raccogliere segnalazioni della presenza di rifiuti nelle strade. «Non si verificano le fonti, che potrebbero essere motivate esclusivamente da meri interessi politici», sostiene il sindaco di Trentola-Ducenta Nicola Pagano. «A causa di segnalazioni inesatte, mi arrivano diffide per siti che appartengono ad altri territori», aggiunge il sindaco di Casapesenna Fortunato Zagaria. Grande confusione e guerra dei confini. Sono quelli, in molti casi,a fare la differenza fra comune pulito e non. Come per Casaluce ad esempio, dove i rifiuti sono presenti (erano, visto che adesso per buona parte sono stati rimossi) soltanto nella fascia al confine con Frignano e Teverola. «Si tratta di siti censiti che dovranno essere sottoposti alla bonifica da parte dell'Arpac - spiega il primo cittadino di Frignano Lucio Santarpia - non è certo una nostra inadempienza». Con la coscienza a posto si dice il sindaco di Casaluce Nazzaro Pagano che, subentrato appena cinque mesi fa, è quello che non dovrebbe correre il rischio della rimozione. Dopo tre anni di commissariamento, nel giro di poche settimane, ha ripulito le strade del paese, risolto un contenzioso con il consorzio dei rifiuti ed approvato il piano comunale.

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