L'ira dei sindaci sotto accusa "Non lasciamo"
Arrivano alla spicciolata nel centro sociale di Casapesenna e lo spirito non è quello positivo di quando, pochi giorni prima, si sono incontrati per discutere di progettazione integrata e sviluppo territoriale. All’indomani dell’audizione davanti alla commissione ecomafie, i sette sindaci del Casertano per i quali il sottosegretario Guido Bertolaso ha chiesto la rimozione dall’incarico per gravi inadempienze nella raccolta dei rifiuti ieri si sono riuniti per delineare una strategia difensiva in grado di far cambiare idea al ministro degli Interni Roberto Maroni, dichiaratosi pronto ad adottare «il provvedimento di scioglimento degli enti comunali, nel caso in cui non dovessero emergere grandi novità». Ad essere rappresentati non solo i Comuni di Castelvolturno, Maddaloni, Casaluce, Aversa, Casal di principe, San Marcellino e Trentola Ducenta, nella black list assieme a Giugliano in Campania e Nola,ma anche gli altri sindaci dell’Aversano, che, al di là della situazione individuale, intendono stringere la cordata per far valere le ragioni di «un territorio difficile, dove – tutti concordano - l’attività amministrativa richiede uno sforzo notevole». I progressi dopo un anno «I nostri paesi, rispetto ad un anno e mezzo fa, sono puliti- dice il sindaco di Aversa Domenico Ciaramella - se Maroni vuole mandarci a casa, allora che almeno ci guardi prima negli occhi». Irato il primo cittadino di Castelvolturno Francesco Nuzzo. «Dopo aver rischiato la vita per il rispetto della legalità sul mio territorio, mi sento offeso come uomo, magistrato e sindaco dall’iniziativa di Bertolaso. Prenderò le decisioni opportune – annuncia il sindaco - senza lasciarmi precedere o condizionare da nessuno, nei giorni successivi al 18 dicembre quando saranno approvati due strumenti anticamorra, il piano commercio e il piano casa». Di camorra parla anche Cipriano Cristiano, primo cittadino di Casal di Principe: «Se il consorzio dei rifiuti è inadempiente - spiega Cristiano - non posso firmare ordinanze per affidare d’urgenza la raccolta ad aziende delle quali devo necessariamente verificare l’integrità». Il modello Caserta Ma non è tempo per piangersi addosso. Presto le prefetture di Caserta e Napoli saranno chiamate a relazionare a Maroni sui comuni a rischio. «Dobbiamo dimostrare che abbiamo lavorato - invita Ciaramella - e che siamo pronti a risolvere i problemi che restano». Alla politica il primo piano. «Non possiamo rischiare che il propagandato modello Caserta si trasformi nella delegittimazione degli amministratori locali - sostiene il sindaco di Parete Luigi Verrengia - che con tanti sacrifici stanno cercando di riscattare terre difficili». E proprio la politica sarà presente domani alle 9 all’ex macello di Aversa, dove dal coordinamento dei sindaci sono stati convocati d’urgenza tutti i parlamentari della provincia di Caserta. «L’impegno - dicono unanimi i primi cittadini - deve essere trasversale».