Ganapini: «Scenario tragico, l’Asìa deve cambiare rotta»

8 dicembre 2009 - lu.ro.
Fonte: Il Mattino

Serve più cosa pubblica nella gestione dei rifiuti, l’unico modo per evitare la bancarotta degli enti locali. La ricetta di Walter Ganapini - assessore regionale all’Ambiente - prende le mosse da queste riflessioni.
Allora assessore, Napoli è di nuova in emergenza rifiuti: perché?
«È la situazione più complessa di tutta la Campania. In provincia ci sono le strutture e le aziende già pronte per gestire l’ordinario e andrebbero valorizzate. Penso a Tufino, a Caivano, a Portici comuni in grado già di gestire le esigenze di mezzo milione di persone. Se si attua questa strategia magari avremo la possibilità di dare una mano anche a Napoli».
Quali sono i problemi del capoluogo?
«Deve darsi una struttura adeguata attraverso la riforma di Asìa. C’è uno scenario difficile: il debito del commissariato di 1,5 miliardi che non può rimanere in Campania. Solo Napoli deve 130 milioni e all’Asìa altri 80. Se è così nessuno è sforzo è possibile. La riflessione a Palazzo Chigi è in atto perché quei soldi sono il frutto di 15 anni di situazioni non positive».
Cosa fare?
«Serve ancora qualche mese di commissariamento. Molti Comuni non sono pronti e c’è il rischio della strumentalizzazione politica. Ci sono le elezioni saremmo tutti in balia di questa o quella sigla sindacale pronta a bloccare il ciclo dei rifiuti».
Torniamo a Napoli e ad Asìa.
«L’azienda ha almeno 2.000 unità con una media di età alta che subisce il peso della finanza usuraria. Molti dipendenti percepiscono 500 euro al mese perché il loro stipendio è già venduto alle finanziarie. Questo più l’età fa si che il servizio reso non sia il massimo».
Un imbuto.
«Giusto fare appello ai napoletani nel rispettare le regole. ma se il servizio reso è buono la collaborazione viene spontanea, non mi pare che sia il caso di Asìa».

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