Roma prepara il passaggio agli enti locali

7 dicembre 2009 - lu.ro.
Fonte: Il Mattino

Dopo due rinvii la settimana che comincia dovrebbe finalmente vedere il varo del decreto che stabilisce la fine della fase emergenziale dopo 15 anni. Significa che gli enti locali dovranno gestire in proprio l’intero ciclo dei rifiuti. Sostanzialmente ci sarà un regime transitorio di sei-nove mesi nel corso del quale la struttura del sottosegretariato di Palazzo Salerno resterà attiva e pronta a scendere in campo. Soprattutto per controllare gli aspetti economico-finanziari che pian pianino entreranno a far parte dei singoli municipi. Fuor di metafora i comuni dovranno capire e garantire i costi del servizio. La stangata sulla Tarsu che hanno avuto i napoletani è stato il primo passo verso il regime ordinario. La caccia agli evasori sarà fondamentale per avere sempre le necessarie risorse per gestire il servizio ed evitare il crack. La Regione dovrà provvedere a trasmettere alle Province un archivio dei soggetti che pagano le imposte e l’anagrafe della popolazione in modo da individuare gli eventuali evasori. Novità sul fronte delle maestranze: i dipendenti dei consorzi di Salerno, Benevento e Avellino saranno assunti. Quelli di Napoli e Caserta risultano in sovrannumero. Perciò i consorzi assumeranno i lavoratori utili al funzionamento dei servizi partendo da quelli già in servizio nel dicembre del 2001. Per gli altri ci saranno liste di mobilità dalle quali attingeranno a mano a mano gli enti locali. Questione termovalorizzatore di Acerra. Il nuovo responsabile della struttura erediterà l’impianto e dovrà provvedere al passaggio dalla Fibe alla A2A che doveva avvenire a collaudo ultimato. L’Asìa gestirà gli impianti di tritovagliatura di Giugliano e di Tufino, ai quali porterà i rifiuti della città evitando il trasporto fino a Sant’Arcangelo Trimonte che incide pesantemente sui costi di smaltimento.

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