Crisi Rifiuti Napoli e Caserta a rischio
I sindaci non ci stanno: lo scioglimento proprio non lo vogliono anche se - riferiscono fonti del commissariato - la lista degli enti locali a rischio per «inadempienze» potrebbe aumentare. Sotto osservazione ci sono altri undici comuni, dei quali almeno sei con una situazione definita dalla struttura commissariale particolarmente delicata. Si tratta di Caserta (15ma nella lista nera stilata dalla «struttura di missione»), Casapesenna, Villa Literno e Frignano per la provincia casertana e Afragola e Quarto per il Napoletano. Ma c’è anche lo stesso capoluogo campano. Intanto sono stati ascoltati ieri a Palazzo Salerno a Napoli, sede della struttura del sottosegretario Guido Bertolaso, i rappresentanti delle amministrazioni comunali di Aversa, Casal di Principe e Casaluce (per i comuni del Napoletano, Giugliano), centri rientranti nell’elenco dei nove comuni per i quali Bertolaso ha già avanzato al ministro dell’Interno Roberto Maroni una richiesta di rimozione dei sindaci per «gravi inadempienze» nella messa in atto di tutti quegli interventi volti a favorire la fine dello stato di emergenza. In ogni caso, tutti i comuni della provincia di Caserta interessati dal provvedimento di Bertolaso, hanno chiesto e ottenuto per mercoledì prossimo, 9 dicembre, un’audizione al presidente della commissione bicamerale d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti, Gaetano Pecorella. L’incontro è fissato alle 15.30 a San Macuto. Oltre ai sindaci verrà sentito anche un rappresentante del governo, in modo che la Commissione d’inchiesta, anche sul punto specifico delle «rilevate inadempienze» delle amministrazioni locali, possa avere a disposizione un quadro il più approfondito possibile in vista della presentazione della relazione al Parlamento sul caso Campania. Ma quali sono i motivi per i quali sindaci e amministratori locali sono stati giudicati inadempienti? Nel rapporto della struttura del sottosegretario (l’istruttoria è curata dal maggiore Vincenzo Scancamarra) si legge: «con riferimento alle gravissime e documentate inadempienze riscontrate in materia di gestione del ciclo dei rifiuti, si rappresenta che si è dato avvio al procedimento per l’eventuale adozione dei provvedimenti di cui all’articolo 3 del Dl 172/2008». Nell’istruttoria sono contenute foto (alcune delle quali relative agli interventi straordinari eseguiti dall’Esercito), fatture, conferimenti straordinari, interventi delle ditte commissionate e quelli della task force Genio, nel periodo compreso dal 10 giugno del 2008 alla metà di novembre 2009. In tutto sono 176 in tutta la Campania i Comuni definiti «attenzionati» dalla struttura del sottosegretariato ai rifiuti: fra questi compare anche quello di Napoli, che però di fronte agli «avvisi», «è sempre intervenuto a rimuovere» la spazzatura dalla strade. «I sindaci finiti sotto accusa in Campania - ha detto ieri il vicario di Bertolaso, generale Mario Morelli - in alcuni casi non hanno proprio risposto, in altri, hanno tirato in ballo la responsabilità dei consorzi o delle ditte. Ma il sindaco è tenuto per legge a far rimuovere i rifiuti dalla strade». Intanto proseguono le indagini della magistratura su intimidazioni e minacce subite dai lavoratori dei cantieri e delle autorimesse dove sono custoditi i mezzi per la raccolta. Una delle ultime denunce è stata presentata nei giorni scorsi per episodi analoghi avvenuti a Castelvolturno.