Anche Caserta al contrattacco «Consorzi inefficienti e collusi»
Caserta. I sindaci respingono al mittente le accuse di inadempienza e passano al contrattacco. Ma la lista nera dei comuni a rischio scioglimento si allunga: altri undici enti locali hanno ricevuto una sorta di «early warning», per quattro la situazione è definita delicata. Sono Caserta (15ma nell’elenco dei «cattivi» stilato dalla struttura del sottosegretario), poi Casapesenna, Villa Literno e Frignano. Questi comuni vanno ad aggiungersi agli altri sette per i quali il dossier è già al vaglio del Viminale: Aversa, Maddaloni, Castelvolturno, San Marcellino, Trentola Ducenta, Casaluce e Casal di Principe. Ieri sono stati ricevuti a Napoli, Palazzo Salerno, delegazioni di Aversa, Casaluce e Casal di Principe. Ma è il primo cittadino di Castelvolturno, Francesco Nuzzo, a innalzare il tono della polemica definendo l’iniziativa di Bertolaso «un assurdo tentativo di nascondere le responsabilità dei Consorzi e del Commissariato di governo. Il Comune vive una drammatica situazione che si continua a ignorare. La città conta circa 25 mila abitanti, ma sul territorio dimorano migliaia di extracomunitari senza permesso di soggiorno ed altrettante persone «deportate» in seguito al terremoto del 1980 e del bradisismo nell’area flegrea». Nuzzo parla di «assoluta inefficienza dei Consorzi ai quali obbligatoriamente si è dovuto affidare il servizio, gestiti con logiche politiche, diretti da personale con competenze indimostrate e con forti ingerenze della camorra. Il comportamento rigoroso del Commissariato di governo nei confronti degli enti locali in difficoltà non è lo stesso nei confronti dei Consorzi che sono un esempio unico di inefficienza e di spreco». Rigetta le accuse anche il sindaco di Casal di Principe Cipriano Cristiano che in un primo tempo aveva annunciato le dimissioni, poi è tornato sui suoi passi: «È un’offesa per tutti i cittadini onesti che per anni hanno subito questa situazione di crisi». Insomma, per ora, la parola d’ordine è fare fronte condiviso e preparare le controdeduzioni da inviare a Bertolaso e al ministro dell’Interno Maroni. «Ci hanno mostrato foto di rifiuti ingombranti, peraltro abbandonati non ad Aversa ma a Gricignano - si difende il primo cittadino della città normanna Domenico Ciaramella - foto che non possono bastare per sciogliere un’amministrazione comunale. E comunque, se i parametri indicati ieri sono così stretti, non riusciremo mai a rispettarli».