Casaluce lo Stato commissaria lo Stato
Rabbia mista ad amarezza. Si può sintetizzare così la reazione dei sindaci dei Comuni che rischiano lo scioglimento. Il più deluso è il primo cittadino di Casaluce, Nazzaro Pagano, eletto lo scorso mese di giugno dopo tre anni di gestione commissariale. Appena insediato, il sindaco era stato coinvolto in una serie di reprimende da parte di Bertolaso per il mancato decollo della raccolta differenziata, fatto riferito però al periodo in cui amministravano i commissari straordinari. Insomma lo Stato proponeva di sciogliere lo Stato. Poi ieri un nuovo colpo. «Abbiamo compiuto sforzi notevoli - dice il sindaco - le strade del paese oggi sono finalmente pulite e quelle ancora interessate dai cumuli di rifiuti sono siti censiti in attesa di una bonifica che spetta alla Regione». È demotivato Pagano che annuncia, assieme alla sua maggioranza, anche le dimissioni. «Stiamo valutando di lasciare - dice il sindaco - così non si può andare avanti. Che venga Bertolaso ad amministrare - lancia l’appello - così almeno potrà capire quanti sacrifici facciamo». Un altro invito al capo della protezione civile giunge dal primo cittadino di San Marcellino Pasquale Carbone. «Venga a vedere le nostre strade - sollecita Carbone - abbiamo bonificato il paese senza che il lavoro effettuato sia stato riconosciuto. È per questo che sono arrabbiato, umiliato e mortificato e – annuncia - non escludo che ricorrerò all’autorità giudiziaria, perché attacchi di questo tipo davvero non si possono più tollerare». «Il governo ha bisogno di dimostrare che ha risolto l’emergenza rifiuti- tenta una spiegazione Nicola Pagano, sindaco di Trentola Ducenta - siamo dinanzi all’ennesimo atto dettato da una politica che non intende risolvere i problemi». Mancanza di poteri nella gestione del servizio di raccolta, inadempienze del Consorzio unico dei rifiuti Napoli-Caserta, fondi previsti per la bonifica dei siti censiti mai giunti a destinazione. Nel calderone delle responsabilità e delle negligenze, punti caldi da discutere certo non mancano. Dunque, il fronte dei sindaci è più che mai polemico. Ora la parola passa al Viminale: spetterà al ministro Maroni valutare il dossier e agire di conseguenza.