La rabbia dei primi cittadini: «Pronti a dare subito le dimissioni»

Già si preparano i ricorsi in attesa delle decisioni del Ministero
«Non possono mandarci a casa»
4 dicembre 2009 - ad. pa.
Fonte: Il Mattino

C’è chi minaccia le dimissioni e chi attende il provvedimento di scioglimento per fare ricorso un minuto dopo. Hanno già allertato i legali e si preparano a convocare consigli straordinari in piazza nel fine settimana. Tutti. Di centrodestra e di centrosinistra si dicono «adirati». Un po’ di più i primi che speravano di essere al riparo perché dello stesso colore politico dell’esecutivo. Calcoli sbagliati perché davanti si sono ritrovati uno come Guido Bertolaso che sul commissariamento dei comuni per inadempienze sui rifiuti ci aveva messo la faccia e l’onore. E ha mantenuto la parola in questi ultimi venti giorni di vita della struttura commissariale. A meno che, è chiaro, non ci siano proroghe o novità nel decreto legge sulla Protezione civile (e sui rifiuti) in discussione oggi in Consiglio dei ministri. Per ora c’è solo la rabbia dei sindaci. E presto vi si potrebbero accodare degli altri visto che sempre la struttura di Bertolaso ha annunciato di voler inoltrare richieste per altri amministratori nei prossimi giorni. La linea dura continua, dunque. «I progressi registrati durante il mio mandato sono davvero tanti e lo dicono i fatti e non le chiacchiere», attacca Cipriano Cristiano, primo cittadino del Pdl di Casal di Principe che aggiunge: «A questo punto non escludo la possibilità di rassegnare le dimissioni». Pronto ad andarsene si dice anche il collega di Castelvolturno che s’appella «a Maroni, che ben conosce la situazione e agirà sicuramente con equilibrio». Già perché ora la decisione ultima spetta al titolare del Viminale a cui è passata la delicata questione. Per ora Nuzzo, magistrato a capo di una giunta di centrosinistra se la prende con Bertolaso: «Venga lui e dimostri come saprebbe risolvere il problema vivendo nel nostro territorio dove vivono circa 25mila residenti iscritti all’anagrafe, 15mila e forse più immigrati e 20mila irregolari italiani che occupano le costruzioni abusive edificate nei decenni scorsi». Toni non dissimili dal collega del Pdl di Giugliano. «Credo che su queste vicende ci sarebbe bisogno di un minimo di contraddittorio o siamo in una monarchia assoluta?», si domanda retoricamente Giovanni Pianese che amministra, con i suoi 116mila residenti ufficiali, quella che è praticamente la terza «città» della Campania. «Si parla di reiterate inadempienze ma quando si fanno affermazioni del genere - aggiunge - che ci dicessero dove avviene tutto ciò. Proprio dieci giorni fa ci siamo incontrati con il prefetto Reppucci della struttura commissariale e sembrava che non fossimo più nell’elenco dei cattivi. E invece oggi pomeriggio (ieri, ndr) ho scoperto con rabbia il contrario». Attacca invece sulle «gravi carenze del consorzio unico delle province di Napoli e Caserta» Domenico Ciaramella sindaco (sempre Pdl) di Aversa. Chi, invece, non riesce a capacitarsi della decisione è il sindaco di Nola, eletto per la prima volta nel giugno scorso. «Ma scriva pure, la prego, che il consiglio si è insediato solo il 27 luglio e questo disonore non lo meritavamo», tiene a premettere Geremia Biancardi, 44enne avvocato amministrativista eletto con il Pdl. «Il 10 dicembre inauguriamo il centro raccolta per ingombranti e la differenziata è al 38 per cento. Non ci sono cumuli per le strade e siamo subito intervenuti su 3-4 segnalazioni in tal senso - racconta - che abbiamo avuto dopo l’estate. A me sembra una vicenda kafkiana». Anche perché, aggiunge «per ora non c’è alcun provvedimento e nemmeno possiamo inoltrare ricorso. Possiamo solo aspettare e nel frattempo ho convocato un consiglio comunale perché i miei concittadini sappiano».

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