De Simone: «Attenti a pagare il prezzo di fallimenti altrui»

L'ex-presidente: «ho il sospetto che qualcuno voglia scaricare i suoi problemi sui nuovi soggetti»
28 novembre 2009 - li.sa.
Fonte: Il Mattino Benevento

La questione rifiuti l’ha accompagnata per gran parte del suo mandato di presidente dell’amministrazione provinciale. Alberta De Simone ricorda, ammonisce, invita a non cantare vittoria. L’ex numero uno di palazzo Caracciolo rievoca le difficoltà e le battaglie degli ultimi anni, sottolineando di essere stata spesso bersaglio di critiche frutto di una disonestà diffusa. «Ho subìto - evidenzia - anche ciò che la decenza consiglia di non fare. Ma non serbo rancore e per questo invito a non lasciarsi pervadere dall’entusiasmo». Nonostante abbia combattuto per avviare il capitolo della provincializzazione, oggi che quel progetto tanto auspicato pare ad un passo, il capogruppo del Pd resta scettico.
«Il territorio regionale - spiega - è talmente diseguale, con i grossi problemi del napoletano e del casertano, che manca l’interesse per l’affidamento alle Province della gestione dei rifiuti. Ho il sospetto che si voglia scaricare sui nuovi soggetti quella mole di problemi che la sciagurata gestione di enti al tramonto ha accumulato».
Il discorso della De Simone poggia sull’eventualità, paventata da più parti, che le nuove società si vedano equamente suddiviso il peso di una gestione fallimentare di alcuni Cosmari, soprattutto del napoletano. Soggetti che hanno collezionato personale e debiti che, ora, rischiano di diventare una zavorra pericolosa per le nuove società e le amministrazioni provinciali.
«Quello dei rifiuti - aggiunge - resta un terreno difficile e pieno di trabocchetti: fidarsi non è mai un fatto positivo. Abbiamo gli esempi dei finanziamenti revocati per il raddoppio dell’impianto di Teora quando avevamo già predisposto il bando, del mancato avvio dell’impianto per la selezione del secco di Montella. Finanche di un’autorizzazione mai arrivata per la reingnerizzazione del Cdr che volevamo realizzare con fondi dell’ente. In ogni caso, siamo per una società pubblica, anche per la salvaguardia dei posti di lavoro, limitata esclusivamente agli operatori della provincia di Avellino. Inoltre, è necessario un coinvolgimento vero dei Comuni e dei sindaci».
Ma, nel percorso verso la nuova gestione, quello dei Cosmarini resta un nodo ancora da sciogliere. Non lo nasconde il presidente del Cosmari Av1, Antonio Caputo: «Finora sono stati pagati direttamente dalla struttura commissariale. È necessario, dunque, trovare altre risorse per assicurare una stabilità finanziaria di tutto il personale del comparto». Sibilia conferma «una condivisione dei rischi paventati dalla De Simone: saremo tutti attenti e vigili in questo senso». Nella discussione, un riferimento al capitolo discariche era inevitabile. Da Pustarza ad Andretta. Sono in molti a ribadire la condanna per «un peso gravato esclusivamente su un unico territorio, l'arianese».
«Con la saturazione di Pustarza - sentenzia Gambacorta - bisognerà avviare da subito il percorso di bonifica e messa in sicurezza». «È stato possibile evitare una terza discarica in provincia - chiosa Sibilia - perché avevamo già dato. Sono, però, necessari attenzione e comportamenti virtuosi per evitare che questo rischio si possa ripresentare».

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