Rifiuti, tutti d'accordo per la società pubblica

Intesa tra maggioranza e opposizione in consiglio provinciale sulla proposta di Gambacorta
28 novembre 2009 - Michele De Leo
Fonte: Il Mattino

Pronti a voltare pagina. Il cambio di fase, storico e culturale, nella gestione dei rifiuti in provincia di Avellino prende ufficialmente il via. L’informativa dell’assessore Domenico Gambacorta sulla nascita del nuovo soggetto gestore trova l’ampia approvazione dell’intero parlamentino provinciale. Maggioranza e opposizione condividono il percorso per la creazione di una società interamente pubblica che coniughi efficienza, efficacia, economicità e trasparenza. Nessun carrozzone politico. Lo evidenziano a chiare lettere e senza giri di parole lo stesso assessore all’Ambiente e il presidente Cosimo Sibilia: «Non troveranno collocazione i trombati delle urne». Entrambi sono concordi rispetto agli appelli per un management competente e di qualità, nonché snello, in grado di rispondere in maniera immediata alle esigenze dei cittadini. E si dicono favorevoli a un amministratore unico che, almeno nella prima fase, lavori in stretta relazione con il consiglio provinciale. L’intero parlamentino sarà impegnato, nei primi mesi, anche nell’opera di controllo analogo, uno dei punti fermi del decreto Ronchi nelle deroghe per le concessioni in house della gestione dei servizi pubblici locali. L’assessore apre i lavori evidenziando che «il percorso intrapreso è una sfida per l’intera provincia» e chiama tutti al senso di responsabilità attraverso la sottoscrizione di «un patto sociale da far condividere ai cittadini». I dati impietosi del comparto rifiuti regionale sono solo il preludio ai punti fermi della nuova fase: «Tariffe eque e solidali che siano le più contenute possibili e salvaguardia dei posti di lavoro». «Abbiamo optato - dice Gambacorta - per un soggetto a totale partecipazione pubblica che dovrà operare una gestione rigorosa ed efficiente, con conti in ordine». L’assessore è convinto della necessità di coinvolgere i comuni in maniera diretta nella nuova gestione. Agli enti locali della provincia riserva grande attenzione nelle conclusioni, chiedendo un investimento agli amministratori. «Saranno loro - spiega - a decidere quale modalità di servizio attuare nel proprio comune e a stabilire un tetto massima di spesa per la propria cittadinanza. Non credo nella possibilità di arrivare, almeno in tempi brevi, ad una tariffa unica provinciale. Piuttosto, potrà essere utile dividere il territorio in ambiti omogenei in cui applicare la stessa tariffa». Gambacorta si sofferma sulla situazione dell’impiantistica - «dovrà essere gestita dal pubblico anche per una forma di tutela dei cittadini che vivono nelle immediata vicinanze» - con la scelta di non procedere alla riconversione dello Stir (Cdr) a impianto di compostaggio, per «non chiedere ulteriori sacrifici ai cittadini delle zone limitrofe a Pianodardine». Verrà ampliata Teora che, a partire dal 2011, sarà in grado di lavorare 100 tonnellate di frazione organica giornaliera e rispondere alle esigenze dell’intera provincia. L’esaurimento dell’autonomia di Pustarza, poi, dovrebbe coincidere con l’avvio del termovalorizzatore di Salerno, per il cui utilizzo c’è già un accordo tra le due province. Il presidente Sibilia, nel sottolineare la «prova di grande compattezza del consiglio e la disponibilità delle parti al dialogo nell’interesse delle comunità», evidenzia di essersi «schierato immediatamente per una società a capitale interamente pubblico» e di preferire «un apparato burocratico snello con un amministratore unico». Tesi condivisa da tutti i partecipanti. «Un eventuale intervento imprenditoriale - dichiara il capogruppo del Centrosinistra alternativo, Amalio Santoro - si sarebbe tradotto in una sorta di privato convenzionato, cui affidareun vasto patrimonio di uomini e strutture con un margine di rischio nullo». Il numero uno di Palazzo Caracciolo, però, sgombra subito il campo da interpretazioni sbagliate: «Non lavoriamo ad una società pubblica per garantire gli stipendi. Il nuovo soggetto dovrà essere efficiente e, in questo senso, saranno necessari impegni e responsabilità di tutti, lavoratori in primis».

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