L’operazione «Via col vento». Il Riesame nega la libertà anche a Renzulli

Truffa dell'eolico, Vigorito rimane ai domiciliari

Due anni fa l’avvio dell’indagine che ha portato alla scoperta di un giro di documentazioni fasulle, mirate ad ottenere finanziamenti europei
27 novembre 2009 - Barbara Ciarcia
Fonte: Il Mattino Avellino

Il Tribunale del Riesame ha rigettato la richiesta di libertà per gli imprenditori campani dell'eolico, Oreste Vigorito e Ferdinando Renzulli, presentata dai legali Alfonso Furgiuele e Marco Cascini. Restano quindi ai domiciliari i due noti manager che hanno fatto fortuna sfruttando l'energia pulita dei crinali altirpini, pugliesi e siciliani, e sono poi finiti in manette lo scorso dieci novembre con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata. L'operazione «Viacolvento», coordinata dalla Procura della Repubblica di Avellino, è stata avviata due anni fa dagli uomini del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza del capoluogo irpino, diretta dal colonnello Mario Imparato. Le Fiamme Gialle hanno scoperto voluminosi giri d'affari ai danni della Comunità Europea imbastiti sull'asse Campania-Sicilia dai due professionisti campani accomunati anche dalla passione per il calcio e da una coppia di imprenditori siciliani, Vito Nicastri e Vincenzo Dongarrà, rimasti coinvolti nell'inchiesta partita dall'Irpinia e attualmente agli arresti domiciliari. La bufera giudiziaria che ha investito l'eolico, e posto sotto sequestro nove parchi dell'isola, non ha però interessato la famosa 'IVPC'(Italian Vento Power Corporation), ossia la prima società del settore fondata proprio ad Avellino dall'avvocato Oreste Vigorito nel 1993. La protagonista del grande business dell'energia alternativa, ricavata da una fonte pulita e rinnovabile come il vento, ha infatti precisato in una nota diffusa giorni addietro di non essere stata affatto coinvolta nella vicenda che ha scosso e riguardato invece altre società del ramo specializzato nella produzione energetica ottenuta dalle masse d'aria catturate da potenti turbine eoliche. Oreste Vigorito e Ferdinando Renzulli, 42 anni, consulente amministrativo e finanziario e direttore generale della società sportiva sannita, avevano creato un meccanismo ingegnoso per incassare lauti finanziamenti dalla Ue presentando falsi documenti e atti notarili.

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