Centrale, la Provincia delibera il no
Flumeri. Centrale Edison, il consiglio provinciale affronta tra oggi e domani l’argomento, insieme alla questione rifiuti ed alla relativa Costituzione della società pubblica che dovrà gestire il ciclo. All’ordine del giorno l’informativa dell’assessore Gambacorta. La presa di posizione sulla centrale di Flumeri sarà, com’è noto, un «no» netto alla creazione dell’impianto termoelettrico. E, come nel 2006, verrà votata un’apposita delibera. La relazione tecnico-amministrativa, stilata grazie al contributo del funzionario di Palazzo Caracciolo Antonio Mari, allegata, al provvedimento in via di approvazione, rappresenterà il supporto necessario nell’azione politica che la Provincia è chiamata ad avviare presso il Ministero dello Sviluppo Economico. Prima di essere presentata in Consiglio, il responsabile del procedimento contro la Edison attuato in Provincia, su richiesta del presidente Cosimo Sibilia, il consigliere Franco Di Cecilia (capogruppo Pdl), sottoporrà la relazione ai capigruppo di maggioranza (Franco Lo Conte per l’Mpa, Carmine Casarella per l’Udc, Pio Gagliardi per Merito e libertà, Carmine De Angelis per l’Ad e Generoso Frusciante per l’Udeur) e di minoranza (Alberta De Simone per il Pd, Amalio Santoro per il Centrosinistra Alternativo, Giuseppe Moricola per Sinistra e Libertà e Antonio Volpe per l’Idv). «Si tratta del primo atto ufficiale, dopo la riattivazione del progetto Edison - commenta Franco Di Cecilia - rispetto ad una scelta che l’ente Provincia sta mantenendo ferma da diversi anni. Siamo convinti che con la coesione istituzionale dei nostri territori e dei rappresentanti istituzionali questa battaglia possiamo giocarcela sino in fondo». E in effetti, com’è ben noto, gli enti territoriali stanno remando tutti dalla stessa parte. Rocco Antonio Giacobbe, il sindaco di Flumeri, intanto, ha perfezionato il documento politico anti-centrale per la salvaguardia del territorio. La relazione stilata dopo aver incassato la completa adesione dei segretari di partito locali nel corso del vertice svoltosi lo scorso 18 novembre. «Tutti gli interventi - si legge - evidenziano gli effetti negativi derivanti da un simile insediamento». Nella denuncia emerge che «la scelta della Edison viene compiuta senza il coinvolgimento dei cittadini, degli enti locali, sottraendo loro il diritto si scegliere il proprio futuro e togliendo, di fatto, agli amministratori la sovranità sull’utilizzo più conveniente del proprio territorio in un quadro di programmazione democratica». Nel documento viene ribadita la necessità di salvaguardare la salute dei cittadini, promuovendo uno sviluppo sostenibile che tenga conto sia degli investimenti in atto, sia degli investimenti programmati per la Valle dell’Ufita (Contursi-Lioni-Grotta, Alta capacità, piattaforma logistica, bretelle viarie e progetti per la valorizzazione delle risorse idriche del Consorzio di Bonifica dell’Ufita). E viene palesato pure che «la provincia di Avellino non necessità di ulteriore approvvigionamento energetico». I firmatari del documento, il sindaco Rocco Antonio Giacobbe (Pd), appunto, Andrea Garofalo (Pdl), Raffaele Masucci (Rifondazione comunista), Nicola Tarantino (Mpa), Giuseppandrea Di Paola (Udc) e Nicola Del Sordo (Pd), consapevoli di affrontare la vertenza nelle sedi opportune, si dichiarano concordi «nel coinvolgere i loro rappresentanti politici eletti nelle rappresentanze istituzionali». Sul fronte cittadino, intanto, si registra il significativo incremento delle adesioni al comitato «Le sentinelle dell’Ufita» - coordinatore Michele Ciasullo - che ha superato quota millecinquecento. Una conferma che l’offensiva contro la realizzazione della centrale termoelettrica è destinata a crescere.