Discarica di S. Arcangelo, è giallo per l'ampliamento

26 novembre 2009 - Luigi patierno
Fonte: Il Mattino Benevento

Paduli. Sgomento e rabbia tra i cittadini di Paduli di fronte all’eventualità di un ampliamento della discarica di Sant’Arcangelo Trimonte nel territorio padulese. Oggi, nella seduta straordinaria del consiglio comunale, che si terrà alle 18 nell'aula conferenze della scuola elementare, maggioranza e opposizione proveranno ad individuare le contromosse da mettere in campo, in modo congiunto, per evitare una tale aggressione ambientale, in un territorio già mortificato in questi ultimi anni dalla presenza della mega discarica regionale. Il presidente del Codisam ( comitato civico che ha già sostenuto la battaglia in difesa del territorio santarcangiolese) Nicola Colangelo, esterna una serie di perplessità in merito all’ordinanza del Consiglio dei Ministri che dispone l’occupazione di alcune aree per effettuare le indagini geognostiche, tese alla realizzazione del traliccio di sostegno della linea elettrica. « Non si comprende - dice Colangelo- perché ci sia voluta un'ordinanza del prefetto Reppucci, capo missione del Commissariato, per lo spostamento della linea dell’alta tensione che attraversa la discarica: cosa centra quest’ultimo con Terna? E poi, è intollerabile che vengano espropriati 23 ettari di terreno del Comune padulese, quando per spostare i pali dell’alta tensione basterebbe un intervento su un’area di circa 700- 800 metri». Inoltre, Colangelo si chiede perché non sia stato reso noto il piano particolareggiato dell’intervento che il Commissariato vuole effettuare e perché tutto questo avvenga a pochi mesi dalla provincializzazione dei rifiuti, «sembra uno strano stratagemma - sostengono i membri del Codisam - per individuare in modo preventivo altro terreno e sfruttare, così, il regime della emergenza rifiuti, come sempre in deroga ad ogni legge e rispetto dell’ambiente». Insomma, la situazione ha dell’assurdo, con le comunità di Sant’Arcangelo e di Paduli, che rischiano di diventare gli avamposti non più solo di una mega discarica regionale, ma di una vera e propria ”cittadina dell’immondizia”.

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