Ambiente Partirà domani lo screening del Chelab sulle polveri sottili e sugli altri inquinanti in città

Pm10, in campo i supertecnici di Treviso

L’analisi rivelerà le cause degli sforamenti. Traffico in tilt ma non c’è stata la paralisi
26 novembre 2009 - Sergio Beneduce
Fonte: Il Mattino Caserta

Partirà domani mattina (almeno così hanno assicurato al Comune) l'attività della Chelab, ditta di Resana (Treviso) già nota per aver compiuto delle analisi sui rifiuti allocati nell'invaso de Lo Uttaro. L'azienda avrà il compito di effettuare dei rilievi in sei zone diverse della città, per appurare la quantità e la composizione delle pm10 presenti nell'aria. In pratica, si vuole capire non solo quale sia la concentrazione di polveri sottili in alcune tra le zone più «a rischio», ma anche da cosa siano originate. La Chelab agirà con l'ausilio di una struttura fissa da adoperare in sei diversi quartieri di Caserta. Oltre che nei pressi delle due centraline dell'Arpac (quelle di corso Giannone e via De Gasperi), l'azienda trevigiana rileverà le pm10 in via Roma, nella zona dell'ospedale civile, a parco Cerasole e nell'area compresa tra il rione Acquaviva e via Ferrarecce. L'operazione relativa ai rilievi richiederà circa dieci giorni prima di fornire risultati utili per l'adozione di provvedimenti conseguenti. È ipotizzabile che, qualora si appurasse che le pm10 fossero originate prevalentemente dagli scarichi delle automobili, si vada nella direzione di vietare l'accesso in città ad alcuni tra i veicoli più inquinanti in circolazione. Quello delle polveri sottili, infatti, non è un problema legato a una singola strada o a un quartiere ma a un'intera città. In tal senso, per quel che concerne corso Giannone, è quasi certo che la giornata di domani sarà l'ultima in cui sarà in vigore l'ordinanza che determina la chiusura dell'arteria al traffico veicolare. Nel frattempo saranno stati acquisiti i dati della centralina Arpac utili a capire quanto gli scarichi delle auto influiscano sull'aumento delle pm10. La prima giornata di blocco parziale, quella di martedì, con lo stop alle auto che è partito alle 14, ha fatto registrare una diminuzione del quantitativo di pm10. I dati dell'Arpac, relativamente a corso Giannone, hanno fatto segnare 75 microgrammi di pm10 per metro cubo d'aria (il limite massimo è 50). Un dato ancora alto ma molto al di sotto dei picchi record registrati nei giorni precedenti. In via De Gasperi ci si è attestati su quota 64. Dati in calo, ma ancora al di sopra del limite massimo consentito. In ogni caso, con quello di martedì, si è toccata quota 84 in termini di giorni di sforamento del limite a partire dallo scorso 1 gennaio (in dodici mesi è consentito varcare la soglia di 50 microgrammi di pm10 per metro cubo d'aria per sole 35 volte). Un riscontro più attendibile, però, verrà dai dati dell'Arpac relativi alla giornata di ieri, quando corso Giannone è rimasto chiuso in maniera permanente. In ogni caso, dopo questa parentesi di tre giorni di chiusura, il Comune attenderà l'esito dei risultati dei rilievi compiuti dalla Chelab nelle sei diverse zone della città. Qualora venisse confermato che la causa principale dell'aumento di pm10 nell'aria sia da attribuire alle auto, potrebbero scattare dei divieti di transito (in ogni zona di Caserta) alle Euro2, oltre che ai pullman turistici e agli autoarticolati, ovvero ai mezzi maggiormente inquinanti. Infine, per quanto riguarda la giornata di ieri, c'è da dire che non sono mancati gli ingorghi sia all'entrata che all'uscita dalle scuole. Tuttavia, la paralisi che si temeva alla vigilia non c'è stata. Traffico a tratti sostenuto, ma nessuna catastrofe. Si sono visti molti genitori che, complice la splendida giornata di sole, hanno compiuto un percorso a piedi con i loro figli verso la vettura, non parcheggiata selvaggiamente in doppia fila davanti gli istituti scolastici, ma in maniera più ordinata a qualche centinaio di metri di distanza.

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