Bagnoli al via la gara per la bonifica della spiaggia
Le bacchettate e le denunce della Corte dei Conti - «È di tutta evidenza l’enormità del ritardo con il quale si è giunti a dare un segnale concreto per il recupero dell’area di Bagnoli», questa la censura della magistratura contabile - hanno svegliato il commissario alle bonifiche che così batte un colpo. Sul tavolo spuntano 116 degli oltre 180 milioni che la Corte dei Conti ritiene non siano stati spesi per il risanamento dell’area occidentale. Il commissariato ha varato un piano per bonificare mare e spiaggia del litorale di Coroglio. «Il comitato dei sottoscrittori dell’accordo di programma quadro Bagnoli-Piombino ha autorizzato il Commissario di governo a indire la gara per la rimozione dei sedimenti a mare di Bagnoli», è detto in un comunicato: il comitato di cui si fa menzione rimanda a quel patto - per ora congelato - sancito con Piombino dove dovrebbero finire i materiali di risulta della bonifica. «Il Commissario pertanto - si legge ancora nella nota - ha dato il via libera al Provveditorato alle opere pubbliche della Campania per la pubblicazione del bando di gara relativo ai lavori di rimozione dei sedimenti marini inquinati e di costruzione di una barriera soffolta, necessari per restituire la balneabilità al sito di Bagnoli-Coroglio». La barriera sostanzialmente è una ulteriore messa in sicurezza della colmata a mare. Che quindi, se mai venisse demolita come prevede il Prg, lo sarà solo dopo il 2013, quando cioè Napoli avrà già ospitato il il Forum delle culture e la stessa colmata sarà stata utilizzata come piazza per la kermesse, come annunciato dal vicesindaco Tino Santangelo. «Tempi orientativi per l’aggiudicazione del bando tra i 4 e i 5 mesi - continua la nota del commissariato - mentre serviranno circa due anni per la conclusione delle opere, in tempo per il Forum delle Culture del 2013. Il finanziamento per l’opera è completo e circa la metà della somma è già nelle disponibilità del Commissariato: si tratta complessivamente di 115,6 milioni, di cui 100 del ministero dell’Ambiente e 15,6 della Regione Campania». Le novità non finiscono qui perché con «i soldi che eventualmente residueranno in seguito ai ribassi d’asta si potrà completare il lavoro di bonifica delle spiagge». Cosa significa? Tramontata definitivamente l’idea del porto canale perché collide con il Prg che prevede il ripristino della linea di costa, si immagina di cominciare a rompere un pezzo di colmata, almeno un terzo, al posto del quale costruire un porto tradizionale. E contestualmente restituire altri pezzi di spiaggia ai napoletani.