"Su Cosentino le indagini continuano"
Adolfo Pappalardo Una doppia partita: politica e giudiziaria. Nicola Cosentino gioca su due tavoli, dopo che la giunta per le autorizzazioni della Camera (11 voti contrari, 6 quelli favorevoli e un’astensione) ha respinto la richiesta di arresto avanzata nei suoi confronti dai magistrati campani. Un voto, comunque, che sarà al vaglio dell’assemblea di Montecitorio, dove dovrebbe arrivare entro il 10 dicembre prossimo. Torniamo alle due partite. Quella politica, per iniziare che vede un primo round stasera nel corso dell’ufficio di presidenza del Pdl convocato a palazzo Grazioli. All’ordine del giorno solo una discussione dei temi economici legati alla Finanziaria ma è chiaro che si discuterà anche della candidatura di Nicola Cosentino per palazzo Santa Lucia. Il sottosegretario all’Economia e coordinatore regionale del Pdl continmua a ripetere che rimane lui il candidato naturale ma sono i vertici nazionali del partito che dovranno decidere. Una scelta che non sarà presa stasera ma, probabilmente, tra un paio di settimane. E, nel caso di stop al politico casertano come chiedono da tempo i finiani) potrebbe spuntarla l’ex ministro Stefano Caldoro, assai presente, negli ultimi giorni, a tutte le convention campane del Pdl. Ma Cosentino rimane in gioco, non foss’altro perché comunque gli dovrebbe spettare una sorta di gradimento sul suo sostituto. Nel frattempo nel Pdl campano sull’andamento processuale istruito alla Procura di Napoli. Ieri il procuratore Giovandomenico Lepore ha chiarito che il no della giunta di Montecitorio «non è affatto una sconfitta» e assicura che non si tratta di «un blocco alle indagini che su Cosentino continuano». Poi Lepore aggiunge: «Ci dobbiamo attenere alla decisione del Parlamento, decisione che rispettiamo. Noi e il Parlamento abbiamo ruoli diversi, noi abbiamo inteso la questione in un modo, loro in un altro. E questo non ci impedisce di proseguire negli accertamenti e di continuare nelle indagini la richiesta d’arresto respinta non è un blocco. Se troveremo elementi bene, se non ne troveremo allora ci fermeremo. Intanto le indagini continuano». Una precisazione che, spiega chi è vicino a Cosentino, non è piaciuta al sottosegretario: «Non ce n’era bisogno», si è sfogato. Intanto è probabile che nei prossimi giorni la difesa di Cosentino - rappresentata dai penalisti Agostino De Caro e Stefano Montone - proponga istanza al gip Piccirillo per ottenere la revoca della misura cautelare. Una mossa che ha un significato: puntare sulla carenza di esigenze cautelari e ottenerne la revoca. Una circostanza che metterebbe in moto un nuovo duello dinanzi allo stesso gip che un mese fa ha firmato l’arresto di Cosentino: un duello tra accusa e difesa, in cui è immaginabile prevedere le mosse dei pm che sarebbero chiamati a depositare un parere al gip. Facile anche prevedere le conclusioni della Procura di Lepore: i pm potrebbero indirizzare al gip un parere negativo e motivato contro la richiesta di revoca.