Veleni nell'aria due volte il tollerabile
Le polveri sottili tornano a farsi notare. La centralina di rilevamento ha registrato una pesante serie negativa durante l'ultimo periodo: 109 microgrammi (mg) sabato scorso, 104 venerdì e domenica. Per valutare appieno i numeri, basta ricordare che la media giornaliera tollerabile è fissata a 50 mg. Nei casi suddetti, quindi, i valori negativi sono più che raddoppiati. I dati arrivano dall'Arpac. L'agenzia regionale per la protezione ambientale misura la qualità dell'aria tramite la struttura specializzata Cria (Centro inquinamento atmosferico) e pubblica i rapporti sul sito internet istituzionale. I bollettini recenti attestano vari sfondamenti del tetto. In verità il drammatico ballo delle polveri è cominciato il 12 novembre (52 mg) e l'indomani si è confermato quasi uguale. Anche le giornate successive hanno fatto segnare valori alti, seppur accettabili. L'accelerazione vera è partita mercoledì 18 (la centralina ha calcolato 60 mg) ed è cresciuta vistosamente giovedì 19 (84), venerdì 20 (104), sabato 21 (109) e domenica 22 (104). Lunedì, seguendo una specie di linea serpeggiante, il livello è sceso nei sessanta. Come dobbiamo considerare l'impennata? C'entra l'effetto fine-settimana, con la folla arrivata in centro su centinaia di automobili paralizzate nel traffico? Potrebbe essere l'aggravante di una condizione strutturale. O ha contribuito il dominio del bel tempo assoluto? Probabile, perché pioggia e vento abbattono le particelle (e nei mesi scorsi hanno spazzato Salerno in misura notevole). Con questa serie negativa, comunque, il numero delle giornate-no balza a quota 21, ufficialmente. La somma potrebbe essere leggermente più alta, perché forse almeno una giornata non è stata conteggiata, ma poco cambierebbe: il tetto massimo consentito è ancora distante. Infatti le normative europee e nazionali concedono una specie di bonus: il limite dei 50 microgrammi può essere violato per 35 giorni in un anno. Abbiamo già "bruciato" oltre metà della quota disponibile, dunque. "Bruciare" è il verbo giusto perché il Pm10 (altro nome di questo vero killer della nostra aria) deriva dalle combustioni, per esempio di caldaie e motori automobilistici. Gli esperti hanno osservato relazioni dirette fra le alte concentrazioni delle particelle e le malattie respiratorie. Fino a poco tempo fa, tra l'altro, i salernitani potevano verificare la situazione delle polveri gettando un'occhiata al display luminoso collocato sul muraglione ferroviario di via Torrione. Una collocazione poco visibile per un tabellone abbastanza piccolo, ma almeno i volenterosi vi leggevano le sintetiche comunicazioni dell'Arpac. Più recentemente, e mentre la minaccia incalzava, il visore è rimasto spento. Peccato. Proprio in questi casi è necessaria l'informazione più tempestiva. Se la soglia dei 35 giorni è ancora distante, la storia recente ha insegnato che a Salerno le polveri sottili ci mettono poco a crescere, una volta trovate le adeguate condizioni. Nel 2007, il bilancio si chiuse con 60 giorni di sforamento. Nel 2008 il totale crebbe fino a 65, quasi il doppio del consentito; difficile dimenticare alcune sfilze di giornate bruttissime, soprattutto a febbraio, quando furono registrati picchi fino a 118 e 149 microgrammi. In quello stesso periodo Legambiente portò in città il Treno verde e anche le sue strumentazioni rilevarono valori preoccupanti di polveri. Un anno dopo, la stessa organizzazione ecologista ha premiato Salerno nell'annuale rapporto sull'ecosistema urbano delle città italiane per il 2008.